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VOLODYMYR ZELENSKY INTERVIENE AL FESTIVAL DI CANNES
Che sarebbe stata un’edizione di Cannes “dignitosa e rispettosa di questi tempi di guerra”, l’aveva già anticipato il presidente di giuria Vincent Lindon, assieme alla sottolineatura di come il Festival di Cannes “fu fondato per reazione al fascismo“. Dichiarazioni che si uniscono però ad alcune decisioni della Croisette non poco controverse, come la decisione di non fornire l’accredito a (tutti) i giornalisti russi. Sul netto schieramento del Festival transalpino in merito al conflitto bellico in corso, era stato significativo anche il cambiamento del titolo del film d’apertura, Coupez!, originariamente intitolato Z – come omaggio al cinema di serie Z -, andando tuttavia a coincidere col simbolo utilizzato dall’esercito russo per distinguere le proprie truppe da quelle ucraine.
Il 17 maggio, è stata la conduttrice della serata d’apertura Virginie Efira ad annunciare, verso la fine della cerimonia, il collegamento a sorpresa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che oltre a parlare dell’acciaieria Azovstal di Mariupol e delle laceranti sofferenze che sta tutt’ora soffrendo il suo Paese, si è rivolto direttamente ai presenti, ai cineasti e all’intero mondo del cinema attraverso la sua efficace retorica che lo ha da sempre contraddistinto, ora con vari richiami alla Settima Arte: “L’odio alla fine scomparirà e i dittatori moriranno. Siamo in guerra per la libertà“, ha detto citando Il Grande Dittatore, “serve un nuovo Chaplin che dimostri che il cinema di oggi non è muto. Noi continueremo a lottare, perché non abbiamo altra scelta e sono convinto che il dittatore perderà. Ma il cinema starà zitto o parlerà? Il cinema può stare fuori da questo?“. Ancora, il cinema è evocato mediante il richiamo al capolavoro di Francis Ford Coppola, Apocalypse Now e la celebre frase “mi piace l’odore del napalm al mattino“.
A colpire tutti è stata soprattutto la citazione al regista Mantas Kvedaravicius, morto in Ucraina sotto l’attacco russo mentre stava girando il suo documentario Mariupolis 2, ora terminato dalla compagna Hanna Bilobrova e che lo stesso festival presenterà in proiezione speciale nei prossimi giorni.
Scrosci di applausi non ci sono stati solo per il presidente dell’Ucraina, ma anche per l’attore e attivista Forest Whitaker (Il colore dei soldi, La moglie del soldato) premiato con la Palma d’onore sempre nel corso della cerimonia d’apertura e che presenterà un documentario di sua produzione sul Sudan. Whitaker ha così tenuto il suo discorso: “Ci vorrà molto tempo per superare i traumi degli ultimi anni, della pandemia e della guerra in corso. I registi ci aiutano a dare un senso a questo mondo”.
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TRE NUOVI TRAILER: PREY, SHE HULK, THREE THOUSAND YEARS OF LONGING
Lunedì 16 maggio è uscito il trailer di Prey, prequel del Predator di John McTiernan, che vede dietro alla macchina da presa Dan Trachtenberg (10 Cloverfield Lane, l’episodio Playtest di Black Mirror) e in uscita il 5 agosto su Hulu negli States, perciò con molta probabilità in contemporanea in Italia Su Disney + (https://www.youtube.com/watch?v=1CM9SatIUIQ). Il film è ambientato nel XVIII secolo e narra dello scontro della protagonista Naru (Amber Midthunder, Legion) e la sua tribù con il famigerato cacciatore alieno.
Nella giornata di giovedì 18 maggio è stato pubblicato su YouTube il primo attesissimo trailer di She Hulk: Attorney at Law (https://www.youtube.com/watch?v=1jaKLsJTviQ), la nuova serie MCU in uscita il 17 agosto su Disney+ con protagonista il personaggio di Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner, giovane avvocata pienamente dedita al suo lavoro e in ricerca di un partner, la cui esistenza verrà stravolta dall’arrivo dei superpoteri simili a quelli del cugino-Hulk.
Per i fan del regista George Miller, il 18 maggio è stato pubblicato il teaser trailer del suo nuovo film Three Thousand Years of Longing (il trailer completo arriverà venerdì: https://www.youtube.com/watch?v=8zGnPDFCPE8). Pellicola fra le più attese a questa 75esima edizione del Festival di Cannes, non si sa ancora molto della trama, soltanto che avrà tinte drammatiche, romantiche e fantasy, e che sarà incentrata sull’incontro di una studiosa inglese con un genio che le offre tre desideri in cambio della libertà, portando a inaspettate conseguenze. Nel cast, grandi nomi come Idris Elba e Tilda Swinton.
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LE PROSSIME USCITE DELLA SAGA DI STAR WARS
In un lungo speciale concesso a Vanity Fair, in occasione della Star Wars Celebration post-pandemica (dal 27 al 29 di maggio ad Anaheim) e del debutto su Disney+ dell’attesissima serie su Obi-Wan Kenobi, la Lucasfilm ha annunciato i vari progetti che attendono i fan nel futuro: Kathleen Kennedy (presidente della LucasFilm dal 2012), ha annunciato che la road map della società difficilmente seguirà il ritorno dei film al cinema con lo stesso ritmo di prima. Il primo film a uscire sarà quello di Taika Waititi e il secondo Rogue Squadron, di Patty Jenkins. Sappiamo con certezza che a fine estate arriverà la serie Andor su Disney+, con l’attore Diego Luna nei panni del contrabbandiere simbolo della resistenza, mentre la il terzo appuntamento con l’apprezzatissima The Mandalorian arriverà tra la fine del 2022 e inizio 2023.
Fonti: BadTaste, Vanity Fair, World of Reel, The Hollywood Reporter, Deadline
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