Il 13 febbraio inizieranno in Turchia le riprese del nuovo film di Guy Ritchie (e prodotto da Jerry Bruckheimer): The Ministry Of Ungentlemanly Warfare rivela il suo cast. Erano già nel pacchetto Henry Cavill (L’uomo d’acciaio, The Withcer) ed Eiza González (Baby Driver – Il genio della fuga, I Care a Lot); ora si aggiungono Alan Ritchson (Fast X, Reacher), Henry Golding (Crazy & Rich, The Gentlemen), Henry Zaga (Beyond The Universe), Alex Pettyfer (Magic Mike, The Butler: Un maggiordomo alla Casa Bianca), Cary Elwes (Operation Fortune: Ruse de Guerre), Hero Fiennes Tiffin (Harry Potter e il Principe Mezzosangue, After), Babs Olusanmokun (Dune, Star Trek: Strange New Worlds) and Til Schweiger (Bastardi senza gloria, Atomica bionda).
Il war movie, tratto da una storia vera, narrerà dell’unità segreta creata durante la Seconda Guerra Mondiale dal Primo Ministro Winston Churchill e dall’Ammiraglio e futuro scrittore Ian Fleming, colui che nel 1952 inventerà l’agente segreto per antonomasia James Bond con il romanzo Casino Royale. La squadra clandestina dalle tecniche di guerra non convenzionali e ‘ungentlemanly’ (non signorili) riuscirà con il suo contributo alla lotta contro il Nazismo a cambiare il corso della guerra e a gettare il seme delle moderne unità Black Ops.
Si tratta della 30 Assault Unit, altrimenti detta No. 30 Commando, manipolo di soldati altamente qualificati impegnati in missioni di recupero informazioni e documenti sensibili sui principali fronti di guerra attraverso operazioni rischiose, estreme e tuttora classificate. Questa intuizione militare, insieme a quella all’origine di L’arma dell’inganno – Operation Mincemeat (la vera operazione Mincemeat consisteva nel far reperire un cadavere imbottito di documenti falsi abbandonato nel Mar Mediterraneo all’attenzione delle potenze dell’Asse), sono stati i due principali contributi bellici del padre di 007 Ian Fleming.
Firmano lo script di The Ministry Of Ungentlemanly Warfare gli autori Paul Tamasy e Eric Johnson, con Arash Amel e Guy Ritchie, traendo la materia dall’omonimo saggio storico scritto da Damien Lewis (stimato studioso della Seconda Guerra Mondiale, non l’attore Damian Lewis dal nome molto simile). Il progetto era stato avviato da Tamasy e Johnson, che lo cedettero come pitch a Bruckheimer e alla Paramount nel 2015.
Oggi il film prende forma nelle mani dell’affermato produttore Jerry Bruckheimer, candidato all’Oscar al miglior film con Top Gun: Maverick. In produzione insieme a lui ci sono Chad Oman, il partner di Ritchie Ivan Atkinson, e John Friedberg per Black Bear International, principale etichetta coinvolta; produttori esecutivi Scott Lastaiti, Olga Filipuk, l’autore Damien Lewis, e i due sceneggiatori originari Tamasy e Johnson.
È il primo war movie di Guy Ritchie (Snatch – Lo strappo, The Gentleman), ma non la sua prima incursione nel genere di spionaggio, vena già espressa in Operazione U.N.C.L.E., dove per la prima volta Henry Cavill scimmiottava James Bond. Oggi i due si riuniscono in quello che promette d’essere l’ennesimo lungometraggio dedicato ai fatti più misconosciuti del Secondo Conflitto Mondiale, ma con solide basi. Diversi altri attori nel cast hanno già lavorato con il regista che ha raggiunto Hollywood partendo dall’underground londinese: Henry Golding in The Gentleman, Cary Elwes in Operation Fortune: Ruse de Guerre e Babs Olusanmokun in La furia di un uomo – Wrath of Man.
In attesa di The Ministry Of Ungentlemanly Warfare, nel 2023 dovrebbero approdare in sala altri due film di Guy Ritchie: lo spy movie Operation Fortune: Ruse de Guerre, con Jason Statham e Aubrey Plaza (data d’uscita ignota: il film è pronto dal 2022 ma la guerra in Ucraina avrebbe causato un rinvio della pellicola, nella quale per uno sfortunato caso i cattivi erano stati caratterizzati di nazionalità ucraina), e il thriller The Covenant con Jake Gyllenhaal ed Anthony Starr, previsto per aprile. Pochi giorni fa è stato pubblicato online il suo spot Cartier con Rami Malek e Catherine Deneuve.
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