Immaginare un universo alternativo non è senz’altro compito facile. Dar vita, insieme ad esso, a un fenomeno culturale in grado di imporsi come modello estetico e narrativo è sicuramente ancora più complesso. Parte della potenza del cinema si deve a questo, e proprio in questo fattore risiede la forza di quei progetti cinematografici che sono stati in grado di passare alla storia.
Il maestro Jedi Obi-Wan Kenobi con il giovane Luke Skywalker
Tra i tanti, a spiccare è sicuramente il franchise di Star Wars: la galassia fittizia di George Lucas, infatti, è stata in grado non solo di assicurare alla saga un posto di rilievo nella storia del cinema sci-fi, ma ha anche contribuito a ridisegnare in parte i canoni dell’immaginario fantascientifico, portandolo a conquistare definitivamente il pubblico di massa. Umani, umanoidi, droidi e creature aliene popolano un mondo che dalla fine degli anni Settanta ci è ormai molto familiare, al punto che spesso ci si scorda del complesso processo creativo che sta dietro l’enorme macchina di una produzione come questa.
L’universo di Guerre Stellari, infatti, è molto più che la definitiva consacrazione di un genere. Esso rappresenta l’incontro e la commistione della space-opera con influenze provenienti dal genere fantasy, con alcuni canoni del genere western e con precisi spunti tematici presi in prestito dal genere fiabesco e mitologico.
Stormtrooper, le truppe imperiali
Durante il lungo processo di sviluppo della sceneggiatura, il compito di unire questi diversi elementi in un prodotto visivamente coerente fu affidato a Ralph McQuarrie. Conceptual artist e illustratore, McQuarrie fu chiamato da Lucas a definire l’aspetto di ambientazioni e protagonisti della trilogia originale, ed è stato proprio lui a dare forma a molti dei personaggi simbolo delle pellicole. Figure come Darth Vader, Chewbecca, R2-D2 e C-3PO sono tutte nate, in prima battuta, dai suoi schizzi e disegni, tanto che lo stesso Lucas ha più tardi raccontato di come l’artista fosse in grado di esprimere al meglio, quasi anticipandole, le sue idee.
Uno dei primi concept art di Ralph McQuerrie
L’estetica dei personaggi è poi stata completata grazie al trucco, affidato al britannico Stuart Freeborn, e all’accurata realizzazione dei costumi ad opera di John Mollo. Esperto di storia militare, Mollo era stato consulente per la realizzazione delle divise militari storiche in diversi film e venne scelto da Lucas per la sua prima vera esperienza da costumista, che gli valse poi il primo dei due Oscar della sua carriera (il secondo se lo aggiudicò nel 1983 per Gandhi di Richard Attenbourgh). Sulla base dei concept di McQuarrie, Mollo progettò accuratamente dei costumi che permettessero al pubblico di inquadrare immediatamente i personaggi in precisi ordini gerarchici. In particolare le uniformi bianche dell’esercito imperiale richiamano le corazze dei cavalieri medievali, mentre le divise degli ufficiali si ispirano visibilmente a quelle in uso nella Germania nazista. Gli abiti dei Cavalieri Jedi uniscono invece un’estetica di derivazione nipponica a elementi tipici degli ordini monastici: così, mentre gli strati di tessuto e il caratteristico taglio a kimono richiamano le tipiche divise dei samurai, il mantello scuro con cappuccio rimanda a idee di saggezza e sacrificio d’ispirazione quasi religiosa.
John Mollo alla cerimonia degli Oscar 1978, dove ricevette la statuetta per i Migliori Costumi
Uno dei costumi più impegnativi da finalizzare e realizzare fu quello di Darth Vader (o Dart Fener, come a lungo ci ha imposto il doppiaggio). È anche e soprattutto grazie alla sua iconica armatura nera che il personaggio è tutt’oggi uno dei villains più famosi di sempre, tanto da figurare al terzo posto nella classifica 100 Heroes and Villains dell’American Film Institute, preceduto soltanto da Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti (Jonathan Demme, 1991) e da Norman Bates di Psyco (Alfred Hitchcock, 1960).
McQuarrie studiò con Lucas le caratteristiche del personaggio nei minimi dettagli, in modo che tutto nel suo costume contribuisse a renderlo imponente e a trasmettere una sensazione di angoscia. A questo proposito per vestire i suoi panni fu scelto David Prowse, attore e culturista britannico che con la sua altezza di oltre due metri ha senz’altro contribuito a rendere ancora più austera la figura di Vader.
Il suo aspetto finale deriva da un insieme di influenze. L’armatura, che risente ancora una volta della passione di McQuarrie per l’oriente, richiama la tenuta da combattimento dei samurai, e anche il famosissimo casco – materialmente realizzato dallo scultore Brian Muir – si ispira agli elmi kabuto e alle maschere da guerra menpō dei guerrieri giapponesi. Non tutti però forse sanno che proprio la maschera che ha consegnato il personaggio alla storia dell’iconografia cinematografica non fosse in origine parte integrante del costume. L’idea iniziale di Lucas si ispirava piuttosto all’abbigliamento dei beduini e prevedeva che il volto dell’attore fosse coperto da una sorta di sciarpa avvolta attorno al capo. Solo in un secondo momento fu sviluppata l’idea dell’elmo, anche se inizialmente era previsto soltanto per i passaggi da un’astronave e all’altra, e mai durante i dialoghi o le scene di combattimento. Infine si decise di utilizzare il casco come elemento fisso e imprescindibile non solo degli abiti, ma anche della storia del personaggio. Questa scelta ha infatti consentito che la sceneggiatura del secondo film si muovesse in una direzione in cui il casco non fosse solo parte superflua e secondaria dell’abbigliamento, ma simbolo del personaggio e mezzo necessario per la sua stessa sopravvivenza. Questo è probabilmente uno degli esempi più significativi dello strettissimo rapporto simbiotico che può instaurarsi tra costume design e sviluppo narrativo di un personaggio: la fusione tra Darth Vader e la sua armatura è totale e indispensabile al punto che, se privato di essa, il personaggio cessa di vivere sullo schermo e il suo mistero viene meno nell’immaginario comune.
L’elmo Kabuto e la maschera Manto che hanno ispirato il costume di Darth Vader
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