Il leggendario regista Stanley Kubrick non è famoso “solo” per i suoi film, ma anche per le tecniche e le attrezzature utilizzate durante le riprese, innovazioni che hanno spinto verso nuovi orizzonti l’immagine cinematografica. Quando realizzò Barry Lyndon, utilizzò tre esemplari di un obiettivo rarissimo prodotto dalla tedesca Carl Zeiss su commissione della NASA (questo fatto ha, inoltre, contribuito alla nascita della leggenda metropolitana secondo la quale fu lui a girare un “finto sbarco sulla luna”).

Questo tipo di obiettivo, creato in origine per riprese della superficie lunare e delle operazioni in orbita durante il programma Apollo della NASA, fu adattato da Kubrick per essere utilizzato sulle cineprese da lui utilizzate, permettendogli di girare le scene con la sola luce delle candele e senza alcuna illuminazione ausiliaria. Come riuscì in questa impresa?

Durante il programma delle missioni Apollo nacque la necessità di un obiettivo pensato per operare in condizioni di luce critiche e dotato di una notevole luminosità. L’azienda tedesca Carl Zeiss rappresentava lo stato dell’arte in campo ottico a quei tempi e fu commissionata a lei la realizzazione, seppur con il supporto di alcuni progetti recuperati dagli americani durante la seconda guerra mondiale e risalenti ai visori notturni a tubo catodico nazisti.

Vennero così prodotti 10 esemplari di un obiettivo che sarebbe diventato leggenda: il Carl Zeiss Planar 50mm f/0,7. Tale apertura permetteva riprese nitide in condizioni di luce scarsa permettendo un tempo rapido di esposizione. Data la ridottissima profondità di campo, gli attori dovevano stare molto attenti nell’eseguire i propri movimenti per evitare di finire fuori fuoco. Il designer dei costumi inoltre dovette prestare particolare attenzione ai tessuti utilizzati e al modo in cui essi riflettevano la luce, per ottenere i colori e l’effetto dei dipinti di quei tempi.

Tutte queste accortezze, unite alle caratteristiche dell’obiettivo utilizzato, furono fondamentali per girare le iconiche scene di Barry Lyndon, ottenendo un’atmosfera inimitabile creata dal lume delle candele e con uno sfocato cremoso e delicato unico nel suo genere. Il risultato possiamo ammirarlo tutti, Barry Lyndon è uno dei film visivamente più belli mai fatti, in cui ogni frame rappresenta un’opera d’arte.

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Nikolaos Gea, Redattore