VIVERE IL CINEMA NEL QUOTIDIANO

Le professioni del cinema ricordano il lavoro dell’artigiano, il quale apprende dalla tradizione e dall’esperienza acquisita e assorbita sul campo, accanto ad un mentore o un maestro, un punto di riferimento insomma. Questa maestranza è a stretto contatto con tanti professionisti del settore, si basa moltissimo sull’esperienza, dunque potenzialmente può evolvere in positivo su qualsiasi versante.

Chiunque sia mai stato all’interno di un set cinematografico avrà notato una presenza costante vicino al regista: Il/la segretario/a di edizione.
Questa professione è spesso una delle meno note in campo cinematografico o televisivo e, di conseguenza, c’è spesso molta disinformazione a riguardo.

DI CHE COSA SI OCCUPA?

È il promemoria del regista ma soprattutto dei montatori. Annota tutti i ciak, le indicazioni della regia, gli errori, ma anche dettagli quali costumi, attori, scenografie ed i particolari inquadrati dalla macchina da presa, dagli oggetti della scena agli abiti degli attori, in modo che, in caso di ripetizione, o nella registrazione della scena successiva, gli attori siano truccati e vestiti nello stesso modo. Essenzialmente effettua un “verbale” sulla produzione in corso, garantendo continuità tra le scene. Tale “verbale” si chiama diario di lavorazione, dove viene annotato tutto ciò che accade durante le riprese.

Altro documento trascritto è il bollettino di edizione. Tale maestranza, infatti, deve avere anche una buona conoscenza del linguaggio tecnico e degli strumenti tipici del set cinematografico, nel bollettino annota dunque anche focali, obiettivi utilizzati, metraggi, diaframmi e così via.

Per catturare ogni momento e memorizzarlo spesso si avvale di una macchina fotografica. Partecipa inoltre alla visione del girato giornaliero per verificare che le scene corrispondano a quelle previste e consegna ogni giorno alla produzione la scheda di lavorazione giornaliera e il bollettino di edizione.

In ambito cinematografico è un/una libero/a professionista che viene contrattualizzata per il periodo di riprese, diverso è invece l’ingaggio e la durata del contratto quando si parla di televisione, in questo caso infatti potrebbe anche essere assunto/a a tempo indeterminato.
In ambito televisivo è chiamato/a anche assistente alla barra, lavora al tavolo di missaggio da cui coordina i lavori di tecnici e cameramen tramite un microfono.

COME SI DIVENTA SEGRETARI DI EDIZIONE?

Non vi sono dei requisiti minimi, sebbene è consigliata una conoscenza quantomeno teorica di grammatica dell’inquadratura, elementi di montaggio, di sceneggiatura, di regia e organizzazione sul set. Alcune accademie o enti privati propongono workshop o corsi che vi possono introdurre al mestiere, ma la vera formazione è sul campo, assistendo altri segretari di edizione e lavorando come stagisti sul set, acquisendo esperienza diretta.
Certo l’arma segreta di questo percorso professionale non sarà un titolo di studio, un diploma o una laurea, ma la pazienza, la propensione al lavoro di squadra, all’organizzazione e alla pianificazione.

Inoltre spesso è un primo step per entrare nel circuito dell’audiovisivo ed esplorare più contesti professionali. Ce ne dà prova il primo caso di segretaria di edizione, era il  1917 quando una giovane aspirante attrice, di cui purtroppo è andato perduto il nome, si propose di sedere accanto al regista e prendere appunti sui vari cambi di abiti e sulle inquadrature. Fu così che, in maniera del tutto casuale, nacque una professione di cui oggi non si può fare a meno.

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Sal Guida, Redattore