Lo sciopero degli attori di Hollywood volge finalmente al termine dopo 118 giorni.
Le proteste, iniziate nel luglio 2023, si sono concluse grazie a un accordo raggiunto dalle parti.
SAG – AFTRA, il sindacato degli attori nato nel 2012 dalla fusione tra la Screen Actors Guild e l’American Federation of Television and Radio Artists, ha avanzato per mesi delle richieste all’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers) sperando nell’incremento del salario minimo, nel potenziamento dei diritti residuali relativi ai film e alle serie online e nella tutela dell’immagine contro l’utilizzo improprio dell’intelligenza artificiale.
Il patto stipulato oggi prevede un aumento salariale del 7% sui minimi (due punti percentuali in più rispetto a quanto ricevuto dalla Writers Guild of America e dalla Director’s Guild of America), un “bonus di partecipazione allo streaming”, una copertura contro l’uso eccessivo dell’IA e dei miglioramenti sul piano pensionistico e sanitario.
“Abbiamo raggiunto un contratto che consentirà ai membri di SAG – AFTRA di ogni categoria di costruire carriere sostenibili. Molte migliaia di artisti ora e in futuro trarranno beneficio da questo lavoro”.
Con queste parole il sindacato degli attori, presieduto da Fran Descher, ha voluto annunciare i risultati appena ottenuti.
Anche l’AMPTP si è espressa attraverso un comunicato e ha sottolineato le conquiste guadagnate dagli scioperanti, augurandosi un ritorno sui set abbandonati in questi mesi.
“L’AMPTP è lieta di aver raggiunto un accordo provvisorio e attende con ansia che il settore riprenda a raccontare grandi storie”.
La proposta verrà sottoposta venerdì 10 novembre al Consiglio Nazionale per confermare l’approvazione, nel frattempo sembra essere definitivamente terminato il più longevo degli scioperi di Hollywood.
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