Notizie come queste non ne capitano spesso, ne è sicura persino la testata cinematografica Deadline che lancia l’esclusiva: Sam Mendes dirigerà una tetralogia cinematografica sui Beatles per raccontare la loro storia dal punto di vista di ciascun membro della band. L’ambizioso, rischioso e intrigante progetto vede la collaborazione della casa produttrice cinematografica Sony, dell’etichetta discografica Apple Corps Ltd. e il benestare di Paul McCartney, Ringo Starr e le famiglie di John Lennon e George Harrison.
La visione complessiva è stata concepita del regista premio Oscar per American Beauty, che intende narrare quattro racconti distinti e interconnessi per ricostruire la storia integrale dei quattro membri della band più influente della storia della musica. Sono in trattativa gli ultimi dettagli sul versante finanziario, ma la stesura degli script è alle fasi terminali e la previsione è di distribuire tutti e quattro i film nel 2027, con finestre più precise che saranno annunciate in prossimità dell’uscita.
Sam Mendes ha messo l’idea sul mercato prima di Natale, quando ha ottenuto il pieno appoggio di Tom Rothman ed Elizabeth Gabler dalla Sony, che si è aggiudicata il pitch. Sam Mendes finanzierà anche insieme a Pippa Harris e Julie Pastor con l’etichetta Neal Street Productions, mentre il delegato di Apple Corps Ltd. (la casa discografica fondata dai Beatles che ne gestisce l’eredità culturale ed economica) sarà l’ad Jeff Jones. Dai comunicati, emerge che sia stato proprio l’entusiasmo di Sam Mendes a garantire l’avallo di Paul McCartney e Ringo Starr e dei responsabili per le fondazioni dei due Beatles trapassati, rispettivamente Sean Ono Lennon (figlio di John) e Olivia Harrison (moglie di George).
La tetralogia cercherà di rappresentare dal punto di vista di ciascuno lo straordinario coming-of-age di quattro ragazzini, John, Paul, George e Ringo, che hanno conquistato il mondo a partire dalla Liverpool dei primi anni ’60. L’apparizione all’Ed Sullivan Show che nel febbraio 1964 tenne incollati alla televisione milioni di telespettatori fece esplodere il fenomeno Beatles, che da musicisti rubacuori e scala classifiche si raffinarono sempre di più fino a palesarsi come i geni musicali che ancora oggi vengono ricordati e celebrati in tutto il mondo. Anche dopo la rottura nel 1970, tutti quanti perseguirono una carriera solista di successo: John Lennon nella sua vocazione di attivista e rockstar insieme alla moglie Yoko Ono, Paul McCartney nella sconfinata partnership sentimentale e musicale con il suo amore Linda, George Harrison che venne assorbito dalla filosofia indiana e inventò il concerto di beneficenza, Ringo Starr nella sua duplice veste di attore e popstar. E tutti quanti si scontrarono con traumi e avversità, a partire dalle infanzie più o meno sfortunate, sino al tragico omicidio di John Lennon da parte di un pazzo maniaco davanti a casa sua a soli 40 anni, e all’aggressione subita da George Harrison da uno squilibrato penetrato in casa sua. Paul e Ringo sono ancora in corsa, con tour e nuovi album illimitati, dopo aver peraltro recentemente gloriosamente rilasciato l’ultimo epico brano dei Beatles, Now and Then, rilasciato a novembre 2023 accogliendo il favore del mondo intero.
La storia dei Beatles è stata già esplorata moltissimo sul grande e sul piccolo schermo, a partire dalla partecipazione diretta dei Fab 4 a cinque film durante la loro carriera negli anni ’60. Più recentemente, Martin Scorsese ha dedicato il documentario Living in the Material World (2011) alla vita di George Harrison, Ron Howard ha realizzato il documentario sui touring years Eight Days A Week (2016) e Peter Jackson ha svelato ore e ore di filmati inediti nella sua docuserie evento Get Back (2021). Inoltre, si parla almeno da due anni di Midas Man, biopic sul manager dei quattro Brian Epstein. Ancora oggi i Beatles hanno tantissimo da offrire, e questa nuova produzione di Sam Mendes sarà l’occasione di ricostruire per la prima volta in maniera drammatica e su larga scala la long and winding road di uno dei fenomeni culturali più entusiasmanti ed influenti del Novecento.
Tutte le maestranze coinvolte si dicono estremamente eccitate di partecipare al progetto, sotto la guida di un veterano come Sam Mendes, autentico collezionista di successi a teatro (dopo Lehamn Trilogy dell’italiano Stefano Massini che ha trionfato al West End e a Broadway, la sua ultima fatica è The Motive and the Cue, dedicata alla rivalità professionale tra John Gielgud e Richard Burton) e al cinema: la sua opera prima American Beauty (1999) vinse cinque Oscar incluso il miglior film, lo 007 d’autore Skyfall (2012), e più recentemente l’epica bellica 1917 (2019, ispirata ai racconti di trincea del nonno) e il sentimentale e allegorico Empire of Lights (2022). Non sono ancora stati scritturati gli interpreti dei quattro Beatles, ma si presume che oltre a portare un peso importante sulle spalle saranno anche destinati ad un’ampia scia di curiosità e clamore: il toto-nomi è aperto.
Scrivi un commento