The Marvels, diretto da Nia DaCosta, è il 33esimo titolo del Marvel Cinematic Universe, nonché secondo capitolo delle vicende di Captain Marvel / Carol Denvers (Brie Larson), affiancata stavolta da Ms. Marvel / Kamala Khan (Iman Vellani) e da Monica Rambeau (Teyonah Parris) già apparsa in WandaVision (2021).
Il pretesto utilizzato per dare il via al racconto è tra i più semplici: i poteri delle tre protagoniste si sono intrecciati, perciò ogni volta che li attivano si teletrasportano l’una al posto dell’altra. Decidono quindi di lavorare insieme per risolvere il problema. Carol non è mai tornata sulla Terra dopo la distruzione dell’Intelligenza Suprema e vive da sola con il flerken Goose; sua nipote Monica nel frattempo è diventata astronauta e lavora con Nick Fury, mentre Kamala nella scena iniziale si trova nella sua stanza a Jersey City, a disegnare fan art di Captain Marvel. Sul pianeta Hala, Dar-Benn (Zawe Ashton) si è impossessata del bracciale gemello di quello di Kamala e intende usarlo per riaccendere il Sole e salvare quindi il suo popolo.
Purtroppo queste premesse e i relativi sviluppi della vicenda vengono liquidati in maniera sbrigativa, relegati spesso a una banale esposizione dei fatti che avviene tramite i dialoghi (una sorta di “O’ dimo” in salsa Marvel, per i fan della quarta stagione di Boris). Come in tante produzioni Marvel degli ultimi anni, anche in questo caso la sceneggiatura non brilla per originalità e raffinatezza, perdendo l’occasione per realizzare un vero approfondimento psicologico del personaggio di Carol. Fin dall’inizio gli elementi della sua vita da supereroe, come il tentativo di redimersi aiutando i rifugiati Skrull, incontrano la vita privata e il (classicissimo) senso di colpa di aver abbandonato la famiglia, in particolare Monica bambina, per restare nello spazio. Tuttavia nessuno di questi archi narrativi potenzialmente interessanti ha lo spazio che meriterebbe. Ciascuna storia emerge, a turno, nei sopracitati dialoghi sparpagliati tra una scena d’azione e l’altra. Il ruolo di antagonista di Dar-Benn è anch’esso quasi inesistente e le vicende familiari di Monica subiscono lo stesso trattamento.
La comicità è sicuramente l’aspetto positivo di questa pellicola: ci sono diversi scambi di battute leggere ben riusciti e siparietti semplici ma piacevoli. Iman Vellani è un’attrice promettente e qui è anche un esempio di ottimo casting, essendo capace di incarnare perfettamente l’adolescente ingenua, ma spigliata e volenterosa, che segue le orme dei grandi supereroi. La sua Kamala è di fatto una controparte femminile del Miles Morales che abbiamo visto in Across The Spider-Verse e funziona bene sia accanto ai supereroi adulti, sia nelle scene che coinvolgono la famiglia Khan.
Il problema principale deriva dalla struttura stessa del film, con lo spettatore che prova la perenne sensazione di guardare una serie di sketch anziché un unico film coeso: sequenze comiche piene di spunti ma prive di una direzione o un’identità precise. Inoltre né la colonna sonora né gli effetti visivi sono di una fattura sufficiente da compensare la scarsità di contenuti. Questa confusione di intenti, infine, contribuisce a creare un problema di target: in più di un’occasione il film assume caratteristiche disneyane che strizzano l’occhio ai musical e all’animazione per famiglie, creando un’atmosfera quasi infantile che stride con il cinecomic epico a cui l’MCU aveva abituato il suo pubblico.
Nell’insieme The Marvels risulta divertente a tratti ma assolutamente dimenticabile, e testimonia le grosse difficoltà della Marvel nel gestire le trame del suo stesso -sempre più esteso- franchise.
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