The Father – Nulla è come sembra è il film d’esordio alla regia di Florian Zeller, già scrittore e regista teatrale. Il film ha ottenuto sei candidature agli Oscar 2021 vincendo il premio per il miglior attore protagonista (Anthony Hopkins) e la migliore sceneggiatura non originale (Florian Zeller e Christopher Hampton).
Quest’opera, tratta dall’omonima pièce teatrale del 2012 ideata dallo stesso Zeller, ci racconta la vita dell’anziano Anthony facendoci immergere nella sua mente colpita dalla demenza senile. Nonostante segua un copione unico dall’inizio alla fine, riesce a non essere mai pesante o noioso.
The Father è un unicum nel suo genere per il modo in cui la malattia e la quotidianità del protagonista ci vengono narrate, attraverso gli occhi di un uomo anziano che perde progressivamente la capacità di ricordare e di comprendere la realtà, e non solo tramite le lenti di un osservatore esterno. Lo spettatore segue l’anziano in un labirinto di pensieri, nomi, persone che si fa via via più fitto, fino a districarsi solamente nel finale, intimo e straziante. Egli si trova fin da subito a contatto le difficoltà di Anthony nel ricordare e nel confondere avvenimenti e nomi, vive con lui il culmine di un disordine mentale e materiale estenuante. I piani temporali si uniscono e si interscambiano tra di loro per andare a formare una quotidianità imprevedibile, falsa e ripetitiva. Il modo in cui il regista sceglie di narrare questa storia, cioè in modo non lineare, rappresenta la malattia del protagonista, che si ritrova indifeso e disorientato di fronte ad una realtà che non controlla e che sente ad un tempo familiare ed estranea.
Il film è ambientato quasi esclusivamente all’interno di una casa in continuo mutamento. La scenografia è tra gli aspetti più riusciti della pellicola: l’ambiente in cui Anthony è recluso muta in continuazione, mostrando una chiara analogia con la mente del protagonista e con le sue difficoltà non solo a ricordare ma anche a mettere in ordine quello che gli accade.
Il film è retto quasi interamente, oltre che dall’ottima sceneggiatura, dall’attore protagonista. Anthony Hopkins (il più anziano attore a vincere l’Oscar al miglior attore protagonista) riesce a portare su schermo un personaggio indimenticabile, mostrando una vastissima gamma di emozioni: dalla tristezza all’euforia, dalla paura alla testardaggine. Non potremo fare a meno di empatizzare con lui fin dall’inizio della pellicola. Anthony Hopkins, in questo film, è come una persona a noi cara che sprofonda verso un oblio fatto di vuoti, solitudine e illusioni: la sua paura è la nostra paura, la sua confusione è la nostra confusione.
Il rapporto che Anthony ha con gli altri personaggi è fondamentale nel comprendere la sua psiche stravolta dalla malattia. Le figure che si susseguono all’interno dell’abitazione appaiono come la personificazione delle sue paure recondite, e noi spettatori, partecipiamo della sua stessa confusione circa la loro vera identità. L’unico personaggio secondario con cui Anthony sembra avere un rapporto più stabile è Anne, interpretata da Olivia Colman, una donna forte e risoluta che cercherà in tutti i modi di prendersi cura dell’anziano.
L’intento di Zeller è quello di mostrarci la vita di un essere umano devastata da una malattia mentale, facendoci entrare nella testa del protagonista per mostrarci i meccanismi che caratterizzano la sua mente. Un’opera che parla di noi, delle nostre paure e della caducità della nostra vita, che ci porta a riflettere su una piaga della civiltà contemporanea, ovvero le malattie neurologiche, che a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita sono entrate a far parte più o meno indirettamente dell’esperienze di molti di noi. Il regista parigino ha portato in scena un dramma solido, emozionante e autentico, aiutato, bisogna dirlo, da uno straordinario Anthony Hopkins, senza il quale, probabilmente, il film non avrebbe raggiunto un livello così alto.
Un film da guardare e riguardare non solo per apprezzare l’interpretazione commovente di Hopkins ma anche per cogliere ogni dettaglio della meravigliosa scenografia. Da non perdere, è disponibile al cinema.
Questo articolo è stato scritto da:
Scrivi un commento