“Il tempo non esiste”.

Così diceva Einstein e così viene spesso ripetuto da Marco nel film, che non a caso interpreta un fisico. Eppure passato e futuro si intrecciano lungo la visione, intramezzata da continui salti temporali al fine di mostrare allo spettatore l’evoluzione di una coppia, gli ostacoli da loro affrontati, i dubbi che li attanagliano, le perplessità e i momenti più felici vissuti insieme. Questo è Supereroi, l’ultimo film di Paolo Genovese, ben noto al pubblico italiano per film come Tutta colpa di Freud, Perfetti sconosciuti e Immaturi.

Genovese sceglie due attori affermati per questi personaggi altamente complessi, entrambi vincitori di almeno un  David di Donatello nella loro carriera. Anna, interpretata da Jasmine Trinca, è una vignettista con il sogno di realizzare un fumetto: il nome stesso del film si ispira a questo suo sogno. Per Anna i supereroi sono le coppie, quelle che riescono a rimanere insieme nonostante i problemi, le incomprensioni, nonostante tutto. Ogni numero dei suoi fumetti rappresenta un ostacolo quotidiano che ogni coppia deve affrontare nel corso di una relazione. Anna è dunque una creativa, un’artista; Marco (Alessandro Borghi), al contrario, è un razionale insegnante di fisica. I due vedono il mondo e la vita in modo completamente differente -razionalità da un lato e instabilità ed emotività dall’altro- motivo per cui queste due personalità non riescono sin da subito a convivere l’una con l’altra, affrontando numerose difficoltà ma trovando, alla fine, un equilibrio.

Alessandro Borghi si conferma un attore talentuoso e con grande carisma, ormai una certezza nel panorama italiano. Jasmine Trinca non è da meno, riesce ad emozionare, commuovere ma anche a farci arrabbiare quando il suo personaggio, com’è umanamente comprensibile, sbaglia.

Le personalità di Anna e Marco  ricalcano quella che è, ormai, una peculiarità costante dei personaggi di Paolo Genovese, umani, né bianchi né neri, non idealizzati ma reali, con i loro difetti e le loro imperfezioni, apparentemente fantastici ma con qualche scheletro nell’armadio. I protagonisti del film riescono a mettersi in gioco ed a mostrare la sfera emotiva di un individuo, ogni stato d’animo e forma di cambiamento all’interno di un rapporto.

Durante la visione, si ha quasi la sensazione che non venga omesso o censurato nulla, che la finzione sia piuttosto fedele ad un ritratto della realtà: nessuna frase fatta, nessun comportamento irreale, tutto è impressionantemente realistico e credibile, caratteristica di cui pochi film di questo genere possono vantare.

La Regia non emerge tantissimo come i precedenti film di Genovese; in compenso, però, si apprezza l’originalità del soggetto nonché la costruzione della storia, i dialoghi inseriti in sceneggiatura, non sempre scontati o banali, ad eccezione di qualche cliché tipico della cinematografia italiana degli ultimi anni.

Il montaggio appare un tantino confusionario per via dei timeskip ma si riesce a comprendere dove ci troviamo grazie all’ottimo lavoro fatto da truccatori e costumisti; l’aspetto dei personaggi, ma anche l’ambiente circostante, sono infatti fondamentali per capire il contesto di ogni scena.

Supereroi è un film dal carattere prettamente drammatico, con pochissime sfumature comiche e tanto romanticismo, tradizionale e innovativo allo stesso tempo. Non si tratta di una semplice storia d’amore, ma di come e cosa affronta una coppia nella costruzione di un rapporto lungo e duraturo come quello di Marco e Anna, fatto anche di sacrifici, compromessi e cadute.

Per gran parte del film ci viene ribadito come tutto sia predeterminato e vengono portate avanti teorie fatalistiche sul come, quando e perché si incontra qualcuno: è frutto del destino o di una serie di casualità e coincidenze? Una domanda che troverà risposta solo nell’epilogo di quest’opera di Genovese, che riesce a non deludere le aspettative e a farci commuovere.

Il tempo esiste e lo notiamo quando viene a mancare, non è vero che tutto è determinato, nulla è certo.”

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Sal Guida, Redattore