La miniserie Obi-Wan Kenobi, spin-off su uno dei personaggi più amati di Star Wars, si è conclusa con il suo sesto ed ultimo episodio mercoledì 22 giugno. Le aspettative per il finale erano piuttosto alte (data la possibilità di un duello tra Vader e Kenobi), ma c’era anche chi temeva che la scrittura già debole potesse ulteriormente peggiorare e distruggere del tutto questo prodotto. Va detto che, nel complesso, l’ultimo episodio è godibile, con alcuni momenti anche molto emozionanti (soprattutto per i fan della saga), tuttavia non è possibile negare che ci siano dei punti più “bassi” che non possiamo non menzionare.

IL DUELLO FINALE

Ci si aspettava già dalla prima puntata della serie un duello tra Obi-Wan e Darth Vader; ne avevamo già avuto uno durante il terzo episodio, ma era chiaro che non fosse quel combattimento spettacolare a cui tutti stavano pensando. Questo ultimo capitolo ci ha dato, finalmente, il duello epico che stavamo aspettando: la sequenza del combattimento è davvero ottima, le coreografie sono decisamente migliori rispetto a ciò che si era visto nei precedenti episodi, senza contare la scelta di ambientare il tutto in un luogo grigio e cupo, in cui le uniche fonti di luce sono le spade laser blu e rossa di Kenobi e Vader. Come già notato, la serie è ricchissima di riferimenti alla trilogia prequel, e non poteva mancare ancora una volta il parallelismo con il duello che i due personaggi fecero su Mustafar in La Vendetta dei Sith: lì vedevamo Anakin a terra, sovrastato dal suo Maestro, che si trovava in alto rispetto a lui ad indicare la sua superiorità (Obi-Wan diceva “I’ve got the high ground”); qui, invece, nel momento in cui il duello sembra concludersi, è Vader ad essere in una posizione superiore, mentre getta Kenobi in un fosso e inizia a “seppellirlo” sotto le rocce. Eppure, la scena che ci ha emozionato di più è alla fine del duello, quando Obi-Wan danneggia la maschera di Vader, che si rompe da un lato, rivelando il volto sofferente che vi è al di sotto. Da un lato l’immagine è inquietante e a tratti terrorizzante per lo sguardo colmo di odio di Anakin, dall’altro fa riflettere come quella maschera non sia soltanto indispensabile per respirare, ma costituisca anche una barriera per la mente e per il dolore che protegge.

Ciò che questo duello riesce a tirare fuori da entrambi i personaggi è proprio l’immenso dolore che provano per aver perduto quelle persone a loro molto care, l’amore della sua vita per Anakin, l’amico e allievo per Obi-Wan. È chiaro ormai che la serie voglia strizzare l’occhio ai fan della trilogia prequel, e dobbiamo riconoscere che alcuni di questi riferimenti e parallelismi ci hanno fatto battere il cuore.

LEIA, LUKE E REVA

C’è spazio anche per un giovanissimo Luke Skywalker in questo episodio! Vediamo infatti che, mentre Obi-Wan e Vader lottano, Reva si è recata su Tatooine e sta dando la caccia a Luke con l’obiettivo di ucciderlo. Tuttavia, dopo averlo inseguito tra le rocce e averlo trovato privo di sensi, nel momento in cui deve sferrare il colpo finale, il suo passato torna a tormentarla, ricordando se stessa bambina durante quel tragico giorno in cui Anakin massacrò tutti i suoi amici (il famoso Ordine 66 in Episodio III). L’inquisitrice sceglie quindi di risparmiare Luke e di riportarlo a casa dallo zio Owen; la conversazione che ha poi con Obi-Wan è emozionante e mostra tutta la fragilità del personaggio, ribadendo come la vendetta e la violenza non siano la risposta al dolore per la perdita di qualcuno di amato. Questo è un messaggio che l’universo di Star Wars tiene molto a dare agli spettatori, ma non per questo può essere definito banale. Ciò che dispiace della parabola finale di Reva è la gestione altalenante che il suo personaggio ha avuto durante la serie; si sarebbe potuto sfruttare diversamente per portare avanti il percorso di redenzione del villain in modo migliore.

Per quanto riguarda Leia, la vediamo tornare finalmente a casa, e anche qui i momenti commoventi la fanno da padrone. Prima tra tutte la scena in cui Obi-Wan le consegna la fondina della pistola di Tala, su cui la donna incideva dei segni per ricordare le vite che aveva salvato, e la piccola decide di indossarla sul suo tradizionale vestito bianco. Il momento in cui Leia e Kenobi si rivedono diventa occasione per ricordare l’amore tra Padmé e Anakin (che non vengono mai nominati, ma che tutti conosciamo) e come la bambina rifletta al suo interno le caratteristiche sia del padre che della madre. Possiamo affermare senza dubbio che la piccola Leia sia tra i migliori personaggi della serie, per questo dobbiamo anche fare i complimenti alla giovanissima attrice che la interpreta: Vivien Lyra Blair.

Nel complesso, l’ultimo episodio di Obi-Wan Kenobi chiude piuttosto bene le vicende che la serie ha voluto raccontarci. Certo, non sono mancati momenti deludenti e a tratti la sceneggiatura non brillava per originalità, ma non si può negare che alla fine sia un buon prodotto spin-off che ci aiuta a scoprire qualcosa in più su uno dei personaggi più amati della saga. I riferimenti al passato sono sempre ben contestualizzati, così come quelli al futuro. Per un prodotto che si inserisce a metà di una storia già conclusa, possiamo dire che nel complesso la seria risulta un prodotto godibile.

Data la scena finale, in cui abbiamo anche uno splendido cameo di Liam Neeson nei panni di Qui-Gon Jinn che fa presagire nuove avventure per Obi-Wan, si vocifera su di una seconda stagione. Non ci sono ancora notizie ufficiali, dato che gli sceneggiatori hanno dichiarato di non poter rivelare nulla a riguardo, tuttavia la scelta di realizzare una seconda stagione potrebbe rivelarsi parecchio rischiosa: da un lato, si potrebbero prendere in considerazione le critiche per migliorarsi, dall’altro il tutto potrebbe risultare forzato e superfluo. Per ora non possiamo dirvi soltanto di vedere la serie per godervi le scene d’azione, emozionarvi con i vostri personaggi preferiti, o anche solo per ritrovare un Darth Vader più in forma che mai!

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Renata Capanna, Redattrice