A ottobre 2023 Disney+ ha rilasciato una chicca che in alcuni paesi è diventata già un cult, ma in Italia non ha ricevuto il successo che avrebbe meritato. Parliamo di Nada di Mariano Cohn e Gastón Duprat, un comedy drama composto da cinque episodi di mezz’ora che vede protagonisti Luis Brandoni e Robert De Niro.

Manuel Tamayo Prats è un critico gastronomico di Buenos Aires che non si tira certo indietro quando si tratta di stroncare un locale o uno chef. D’altronde è convinto che le recensioni negative, oltre ad essere più piacevoli per lui da scrivere, siano anche più interessanti per i lettori. È anche uno scrittore a contratto ma ormai da tre anni non trova l’ispirazione per scrivere. 

La storia scorre sotto le parole di Vincent Parisi, che si presenta come uno dei migliori amici di Manuel, con cui però parla una o due volte l’anno. E a volte neanche quella.

È proprio Vincent a presentarci il protagonista: 

In passato è stato un hippy, un rugbista, un alcolista, un esiliato, un viaggiatore, un artista e altro. Ma è soprattutto un vero e proprio dandy.

Un uomo estremamente abitudinario e testardo, sofisticato e provocatorio, che per decenni ha vissuto con Celsa, una governante che si è sempre occupata di tutto, dalle pulizie di casa ai conti economici. Per uno scherzo del destino da un giorno all’altro si ritrova solo e non gli resta che prendere atto della sua più totale mancanza di senso pratico, consapevole che da quel momento dovrà imparare a sbrigarsela. La sua vita subisce un’ulteriore svolta quando Antonia, una dolce ragazza paraguayana, bussa alla sua porta in cerca di lavoro. Deciderà di lasciarla entrare e introdurla alle sue manie o cercherà di vivere per conto suo? 

Robert De Niro in una serie tv argentina?

Per Robert De Niro si tratta del primo progetto per la tv in sessant’anni di carriera. Colpisce ancora di più la sua decisione di prendere parte alla serie considerando che l’attore non parla né castellano né argentino. Quindi perché avrà accettato questo ruolo?

Innanzitutto, per il suo amore per Buenos Aires ma certamente anche per la qualità dello script. I produttori Leonardo Aranguibel e Mariana Pérez nell’intervista a The Hollywood Reporter hanno raccontato di avergli mandato lo script sicuri che la risposta sarebbe stata un no; invece, l’attore ha risposto subito entusiasta della proposta. Così si è catapultato a Buenos Aires.

Vale la pena ricordare anche l’amicizia che lo lega a Luis Brandoni: si sono conosciuti alla fine degli anni Ottanta a Buenos Aires grazie al regista teatrale Lito Cruz, e da allora il legame tra di loro non si è mai spezzato. Sorprenderà sapere che tra di loro parlano in italiano e in caso di difficoltà “gesticolare” torna sempre utile. Il ruolo di De Niro nella serie non è assolutamente marginale, anzi in quanto narratore è fondamentale per raccontare una figura complessa e sfaccettata come Manuel. Tuttavia, la presenza di De Niro è discreta e non catalizza tutte le attenzioni, lasciando spazio alla storia e al protagonista. 

Un’ode a Buenos Aires

La serie si rivolge per lo più al mercato spagnolo e sudamericano, anche se la presenza di un attore del calibro di De Niro avrebbe dovuto amplificare l’attenzione mediatica.

Nada è disponibile solo in lingua originale, per il mercato internazionale il titolo è stato tradotto in Nothing, pensando probabilmente che così potesse risultare più attraente per il pubblico anglofono. Tuttavia, qualsiasi dopppiaggio non renderebbe allo stesso modo: solo vendendola in lingua originale è possibile apprezzare i diversi accenti del Sud America che danno un valore aggiunto ai personaggi e ai modi di dire argentini che aprono ogni episodio. È inoltre curioso vedere come Manuel e Vincent superino la barriera linguistica che li separa, usando un mix di italiano, inglese e spagnolo. 

Oltre a Manuel e Vincent, possiamo individuare una terza protagonista: Buenos Aires. La serie è un omaggio alla città, in quanto in ogni episodio grazie ai modi di dire e racconti di vita vera che ci fanno conoscere con la sua cultura e le sue tradizioni. Nonostante ciò, buona parte della serie si svolge nella imponente ma allo stesso tempo accogliente casa di Manuel che è un rifugio per il protagonista, quel luogo in cui può trovare pace. È interessante notare come gli spazi assecondano l’evoluzione del protagonista: inizialmente dominano gli spazi gialli che riprendono il colore dei suoi occhiali da vista, rappresentando così la sua incapacità di cambiare prospettiva. La presenza del giallo diminuisce sensibilmente nel corso della serie, indicando così la sua capacità di guardare alla vita con occhi nuovi. 

Infine, la cucina svolge un ruolo fondamentale. Non a caso Nada è stata presentata in anteprima al San Sebastian International Film Festival, nella sezione Culinary Zinema, nella quale vengono selezionate opere in cui la cucina è protagonista. La serie ci permette di conoscere piatti tipici che nel nostro Paese conosciamo con troppa superficialità. Per assicurarsi precisione nella preparazione e presentazione dei piatti, gli autori si sono affidati alla chef Narda Lepes, allo chef Francis Mallmann e al giornalista Federico Oldenburg. Proprio come il protagonista, anche i piatti preparati evolvono sensibilmente: si passa dai piatti elaborati e sofisticati di Celsa ai sapori semplici di Antonia.

Conclusioni

La serie è un viaggio alla scoperta di Manuel: un personaggio unico, detestabile e pignolo ma a cui alla fine inevitabilmente ci si affeziona. La conoscenza di Antonia provoca uno scontro generazionale e culturale non indifferente che però dà vita a situazioni divertenti, incomprensioni e momenti di tenerezza. Questo nuovo legame diventa motore dell’evoluzione personale e professionale di Manuel: gli insegnerà a guardare la vita con occhi nuovi, permettendogli di uscire dalla situazione di stasi in cui era bloccato ormai da anni e riprendere in mano la sua vita.

Ne risulta una serie leggera ma non superficiale, caratterizzata da una comicità elegante, in cui il protagonista diventa testimone di quanto a volte ciò di cui si ha bisogno è solo un po’ di semplicità

Cristiana Agosta
Cristiana Agosta,
Redattrice.