Aperta nel mese di gennaio 2021 con la serie Wanda Vision, la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe si compone, attualmente, di cinque serie e quattro film, che non sono però riusciti a convincere sempre tutti, ponendo spesso critica e pubblico su fronti avversi.

Il 4 maggio 2022 è giunta alla conclusione la quinta serie originale Disney+ facente parte del MCU, con protagonista il guerriero egiziano Moon Knight interpretato per l’occasione da Oscar Isaac

Purtroppo, però, non tutto sembra essere andato per il verso giusto, vediamo perché.

DA FILM A SERIE TV

Processo ormai comune e condiviso da diverse produzioni originali Disney+, soprattutto in casa Marvel, è quello di trasformare un progetto pensato originariamente per il cinema in una serie televisiva, conversione facile sulla carta ma che si può rivelare estremamente complicata nel momento in cui il materiale originale non risulta abbastanza sostanzioso da coprire almeno l’esiguo numero di sei episodi (siamo ormai lontani dai fasti delle stagioni con più di venti puntate ciascuna).

La storia segue le vicende di Marc Spector, mercenario affetto dal disturbo di personalità multipla, che si ritrova a dover fare i conti con la gestione del proprio corpo assieme alla mite personalità di nome Steven. Al tutto si aggiunge il compito – assegnato da una divinità egizia di nome Khonshu – di fermare il misterioso predicatore Harrow. Le premesse narrative si dimostrano interessanti e ben calibrate nel primo episodio, il cui vero protagonista è Steven che, ignaro di tutto ciò che accade, accompagna lo spettatore alla scoperta delle varie informazioni necessarie per capire il contesto, ma già dal secondo episodio l’elemento di mistero lascia spazio ad una comicità sempre più demenziale che, con l’avanzare degli episodi, finisce inevitabilmente per rendere eccessivamente macchiettisti la maggior parte dei personaggi.

ARCHEOLOGIA DI CARTONE

Ambientando la serie principalmente in Egitto e presentando un mix di azione ed esplorazione archeologica, risulta fin da subito ovvio il paragone con film come Indiana Jones o il remake de La Mummia degli anni ’90, paragone che si conclude però decisamente a sfavore della serie a causa di scenografie spesso poco elaborate e smaccatamente finte (basti pensare alla realizzazione della tomba di Alessandro Magno, raccontata da miti e leggende come un tempio riccamente decorato e pieno di ricchezze, laddove qui è mostrata come uno stanzino con un misero sarcofago) e dall’utilizzo di una CGI decisamente sottotono – come purtroppo ormai d’abitudine negli ultimi film Marvel – che mette in scena mostri e divinità che mettono a dura prova la sospensione dell’incredulità anche degli spettatori abituati a un mondo con stregoni, alieni e supereroi.

A questo si aggiunge un comparto tecnico decisamente mediocre sia a livello di fotografia, poco ispirata ed estremamente monotona (vista anche la varietà di ambientazioni), sia a livello di regia, funzionale nei momenti più quieti, ma assai confusa non appena l’azione si fa più concitata. Elemento rimasto finora esterno al discorso è la recitazione che, purtroppo, nonostante alcuni grandi attori coinvolti, come il già citato Isaac o Ethan Hawke nei panni del villain, si mantiene su un livello generalmente basso e spesso è eccessivamente sopra le righe. 

CONCLUSIONI

Sesta serie originale Disney+ facente parte del MCU, Moon Knight si presenta con un primo episodio intrigante per poi crollare incessantemente con l’avanzare degli episodi. Una regia basilare, a tratti sconclusionata, e una sceneggiatura piena di problemi e momenti morti si accostano a scenografie decisamente sottotono e ad una CGI abbastanza raffazzonata, laddove nemmeno grandi nomi come Oscar Isaac o Ethan Hawke riescono ad innalzare il livello della serie, imprigionati in una recitazione decisamente stereotipata ed eccessiva. Una serie che cerca di essere tante cose ma finisce per fallire in tutto, da guardare solo se si è fan dell’universo condiviso e non si può fare a meno di “rimanere in pari”.

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Mattia Bianconi, Redattore