Mondocane è un film prodotto nel 2020 da Groenlandia (Matteo Rovere) e Minerva Picture, uscito in sala il 3 settembre del 2021 dopo numerose  posticipazioni a causa della pandemia da covid-19. 

Il film presenta tra i suoi attori principali Alessandro Borghi, che interpreta  Testacalda, antagonista del film e star dello stesso, volto maggiormente  noto al pubblico per le sue interpretazioni precedenti (Il primo ReSuburra, Non essere cattivo e molti altri), che sorprendentemente,  nonostante sia importante, non è il vero fulcro di questo film, come ci si sarebbe aspettato.  

E’ sicuramente un personaggio trascurato in un primo momento, la sua  apparizione è attesa da tutti e preparata accrescendo la curiosità del  pubblico, che però in un primo momento potrebbe rimanere deluso; tra i  difetti del film dunque si potrebbe sottolineare questo primo ritratto del  personaggio, un po’ “macchietta“, a tratti interessante, a tratti ambiguo. Nella seconda parte del film c’è decisamente un miglioramento, il  personaggio diventa più centrale e utile ai risvolti narrativi, viene  approfondito il suo passato così da permetterci di avere un quadro più  completo e a renderlo un villain sensato. 

Il film presenta molti “buchi” se così possiamo intenderli, ma questi  possono anche essere interpretati come una scelta dell’autore , Alessandro  Celli, all’esordio. Una scelta che, dunque, lascerebbe aperte e incerte molte  cose, com’è tipico delle ambientazioni distopiche e quindi non del tutto  contestabile. 

Il vero protagonista del film è l’ambientazione, il quadro sociale che se ne  trae è quello di un mondo molto probabilmente futuro e lontano dal nostro,  molto grigio, cupo e distopico. Le istituzioni sembrano aver preso il  controllo di alcune aree a causa di una violenza incontrollata, come se  fosse seguita ad una guerra civile. 

C’è chi ha accettato ciò, soprattutto le persone più benestanti e chi no, chi  vive ancora nella Taranto “vecchia”. Questa separazione della città  pugliese in due, che ricorda molto le due Berlino, est e ovest, evidenzia un  punto di rottura nella società, una separazione economico-sociale.

Nella Taranto vecchia si aggirano le “formiche”, questo gruppo di ribelli  che compiono atti vandalici, furti, omicidi, spaccio di droghe e vivono  nella trasgressione. Testacalda (Borghi) è a capo del gruppo e chiunque  non sia nato in ottime condizioni sociali ambisce ad entrare a far parte  delle formiche come Pisciasotto (Giuliano Soprano) e Mondocane  (Dennis Protopapa), due reietti della società salvati da un pescatore che  cercano un riscatto. 

Mondocane è un film che parla di amicizia, lealtà, fiducia e tradimento, ma  porta una riflessione più profonda rispetto all’abbandono. Sorprendenti le interpretazioni dei due giovani protagonisti, che si  destreggiano bene nel dialetto pugliese senza apparire caricaturali o  grotteschi. 

In ultima istanza, merita di essere accennato l’aspetto tecnico del film. La regia non è sorprendente, nella sua semplicità però è efficace, il punto  di forza è sicuramente la fotografia di Giuseppe Maio, tendente al color  seppia, ricorda molte le atmosfere di Mad Max, funzionale al contesto  rappresentano, aiutata anche dalle location più idonee per questo film, è il  fiore all’occhiello della produzione.  

Altra nota positiva sono sicuramente le musiche composte da Federico  Bisozzi, Davide Tomat, con un ottimo sound elettronico, non sono per  niente fuori luogo rispetto alle atmosfere del film, anzi in alcune sequenze  del film sono fonte di adrenalina. 

Nonostante i notevoli difetti, Mondocane è un film audace, intrattiene il  pubblico, fa emergere molte domande e riflessioni, ma soprattutto è un  buon esordio italiano, l’autore, così come noi spettatori, può auspicare ad un miglioramento. 

Come opera prima, Alessandro Celli potrebbe dirsi più che soddisfatto,  considerato che oltre ad essersi occupato della regia, ha scritto soggetto e  sceneggiatura, quest’ultimi altrettanto complicati e rischiosi. Purtroppo il film esce nel periodo “sbagliato” ovvero il ritorno in sala nella stagione autunnale, ma con una concorrenza spietata che rischia di  renderlo invisibile e di non riuscire a fargli ottenere un buon incasso al  botteghino. 

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Sal Guida, Redattore