Quando nel 1978 John Carpenter dava vita ad Halloween ed al personaggio di Michael Myers, con la sua maschera bianca e la lenta camminata, non pensava certo di produrre un franchise che sarebbe rimasto in vita con nuove pellicole a distanza di quarant’anni. Ma ciò era innanzitutto una sua scelta, vista la sua intenzione di creare una serie di film a tema halloween, ognuno con protagonista una storia differente (l’Halloween III del 1982 doveva infatti inizialmente essere la seconda storia di questa raccolta, ma visto il successo e l’attaccamento nei confronti del personaggio di Myers e del poco riscontro verso questa nuova storia la produzione decise di continuare a produrre sequel della storia originale). Si passa così di decennio in decennio con diversi seguiti e tentativi di riproporre l’Ombra (The shape in originale, titolo con cui ci si riferisce al villain della pellicola nei titoli di testa) alcuni più ed altri meno riusciti.
Si arriva così al 2018, anno in cui il regista David Gordon Green, assieme a Jason Blum, Danny McBride e lo stesso Carpenter alla produzione, propongono una nuova pellicola del brand, intitolato semplicemente Halloween e la cui storia è un diretto seguito dell’originale del ’78, cancellando quindi tutti i seguiti e le novità introdotte. In seguito all’ottimo successo ottenuto dalla pellicola, si riuscì a procedere secondo il piano iniziale: inizialmente infatti non si era pensato ad un solo sequel, ma ad una trilogia, originariamente pensata da girare “back to back”, ma i produttori vollero aspettare di vedere i risultati della prima pellicola. Gli incassi però bastarono per convincere a produrre i due seguiti, Halloween Kills e Halloween Ends. Il primo dei due, originariamente pensato per uscire nelle sale nel Novembre del 2020 ma poi slittato a causa pandemia Covid-19, è finalmente arrivato al cinema nell’Ottobre del 2021, perfettamente in tempo per il periodo di dolcetto o scherzetto.
GLI ANNI ’80, MA OGGI
Il film inizia con un flashback, che ci porta direttamente agli eventi della notte di Halloween del ’78 dove vediamo un giovane agente Hawkins incappare in Myers ed ingaggiando con lui un inseguimento prima ed uno scontro all’interno della casa d’infanzia dell’assassino poi, nel quale il poliziotto colpisce per sbaglio un collega e con cui il film cerca di ricreare le atmosfere dell’originale, creando un ottimo risultato. Dopo i titoli di testa, che contano uno stile grafico estremamente citazionista e l’utilizzo della colonna sonora classica divenuta ormai iconica, la pellicola riprende esattamente da dove la precedente si è interrotta, con Laurie e la sua progenie che fugge verso l’ospedale dalla casa in fiamme, dove hanno lasciato Michael a bruciare vivo. Ma come la storia insegna, non è così semplice uccidere l’Ombra, che infatti riesce ad uscire dalla casa, sterminando un’intera squadra di vigili del fuoco arrivati sul posto. Alla notizia della sua fuga e del suo possibile arrivo in città, tutti cominciano a mobilitarsi e tra questi troviamo alcuni sopravvissuti dal primo massacro, come Tommy Doyle e Lindsay Wallace (i due bambini a cui Laurie fece da babysitter nel ’78), Marion Chambers (vecchia assistente del Dr. Loomis) e Lonnie Elam.
La pellicola procede per le quasi due ore di durata con un susseguirsi di scene cariche di tensione che culminano nella maestosa comparsa di Myers che riempie queste sequenze di sangue, richiamando in pieno stile gli splatter anni ’80, e lo fa trucidando le sue vittime con estrema violenza. In alternanza a queste sequenze, il film ne presenta altre con uno stile smaccatamente più comico, che riescono nel tentativo di smorzare la tensione ma cadendo a volte nel produrre delle risate involontarie che finiscono per spezzare un po’ l’atmosfera che era riuscito sapientemente a creare.
L’OMBRA DI MICHAEL
Interessante risulta anche il tentativo degli sceneggiatori di approfondire il personaggio di Michael, scavando dentro la sua psiche e cercando le motivazioni che lo spingono ad uccidere (tenendo conto che questo è in realtà un tema abbastanza delicato e che ogni pellicola ha trattato a propria discrezione, senza mai seguire una linea guida di base), non riuscendoci però fino in fondo. Si gettano infatti anche le basi per un discorso sul Male, cercando di motivare questo suo essere quasi immortale e su come lui stia “contagiando” le altre persone rendendole violente, ma il tutto è come rimasto agli inizi, un testo senza analisi nel cui lo spettatore non detiene gli elementi per poter trarre delle conclusioni effettive e di cui può soltanto quindi speculare in attesa del prossimo ed ultimo capitolo, nella speranza che le idee si siano finalmente schiarite.
La presenza così centrale di Michael in questa pellicola, che riesce come detto sopra a costruire sequenze estremamente inquietanti grazie anche all’uso della maschera in variante bruciata che aggiunge un fattore di ulteriore paura al personaggio, finisce indubbiamente per mettere in secondo piano tutti gli altri personaggi. Prima su tutti la Laurie Strode di Jamie Lee Curtis, che in questa pellicola viene relegata ad un minimo ruolo sull’esterno, probabilmente in attesa della futura ed ultima iterazione del brand in cui sarà nuovamente la protagonista; più centrali risultano gli altri sopravvissuti originali che si imbarcano in questa impossibile lotta contro il male, attraverso cui il film riesce un po’ ad approfondire il pensiero umano in quella particolare situazione e riesce a scardinare (almeno inizialmente) il topos dei personaggi che non sanno nulla del villain, mostrandoli qui consci del nemico e pronti a combattere.
Sul lato tecnico, Green svolge un buon lavoro soprattutto nelle scene più calme, dove si prepara lentamente la comparsa di Michael e si costruisce un’ottima tensione; si percepisce invece un po’ di confusione nelle scene più movimentate (come il massacro iniziale o quello finale), nel quale il regista non riesce a gestire nel migliore dei modi l’uccisione di molteplici personaggi sullo schermo, complice anche un montaggio non sempre al top.
CONCLUSIONI
Halloween Kills è il perfetto film horror per passare questo halloween 2021: con un’essenza splatter che rimanda agli anni ’80, riempie lo schermo di sangue ed uccisioni estremamente violente, impostando Michael come vero protagonista della pellicola e con cui la pellicola riesce sapientemente a creare anche scena di vera tensione. Peccato per alcuni guizzi di scrittura che, se approfonditi a dovere, avrebbero potuto donare al personaggio e alle vicende un tocco in più e lo stesso vale per gli altri personaggi, che rimangono un po’ sullo sfondo e vengono usati soltanto come pedine per mandare avanti il massacro. Nonostante i difetti presenti (di cui qualcuno anche più tecnico), la pellicola si regge egregiamente in piedi e riesce comunque nel suo intento: essere una pellicola di intermezzo di questa nuova trilogia ed il cui scopo principale era intrattenere con lo splatter (dove invece la prima pellicola del 2018 tentava più la strada dell’horror ansiogeno). Resta soltanto da attendere il terzo ed ultimo capitolo, nella speranza che sia una summa degli elementi che più funzionano nei suoi predecessori e che riesca a dare degna conclusione alla saga.
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