LA FIGURA DEL PRODUTTORE CINEMATOGRAFICO

La figura del produttore cinematografico è spesso fraintesa dai giovani cinefili che sanno solo a grandi linee o per sentito dire chi è e cosa fa concretamente questo professionista.
Una leggenda metropolitana vuole che il produttore debba necessariamente essere “colui che mette i soldi”. Questo preconcetto è spesso vero, ma nella maggior parte dei casi (specialmente in Italia) non è così, e il produttore è piuttosto colui che si occupa di trovare i fondi per finanziare un progetto audiovisivo.
Prima di analizzare nei dettagli la figura del produttore bisogna però definire quali sono le fasi progettuali di un film. La produzione comprende infatti sviluppo, pre-produzione, lavorazione e post-produzione, ed è soltanto la prima delle tre macro-fasi che precedono l’uscita in sala di un film. A questa prima macro-fase seguono poi la distribuzione e l’esercizio.

SVILUPPO

Tra le mansioni a cui assolve il produttore vi è quella di richiedere un finanziamento per la realizzazione di un film, alla base del quale sta un soggetto precedentemente acquisito da egli stesso o dalla società di produzione per cui lavora al fine di ricavarne una sceneggiatura.
Quando si firma questo tipo di contratto sono previsti diversi tipi di diritti, tra cui quelli per il cinema, la televisione, l’home video, il merchandising, il teatro e molto altro.
La prima fase dunque consiste nell’attività di “scouting”, ossia nella ricerca di materiale non originale (romanzi, soggetti scritti da terzi, fumetti) o nella scrittura o co-scrittura di un soggetto da finanziare. Non di rado i produttori più celebri della Hollywood contemporanea si occupano essi stessi della scrittura del soggetto da finanziare. In Italia, per evitare dissesti economici, le società di produzione preferiscono investire su best seller o su libri vincitori ad esempio del Premio Strega, in modo da avere una qualche forma di garanzia di incassi al botteghino. La distinzione è dunque tra tra soggetti originali e soggetti non originali.

Una volta acquisito il soggetto si procede con le fasi di scaletta e trattamento, due momenti fondamentali, spesso erroneamente saltati, che precedono la sceneggiatura e per i quali bisogna ottenere l’approvazione del produttore prima di procedere con la scrittura di dialoghi e scene per intero. In fase di sviluppo viene inoltre portato avanti il primo spoglio della sceneggiatura da parte di tutta la produzione con la supervisione del produttore. Esso consente di rilevare dati e informazioni da inserire in un database per fissare un budget iniziale e degli obiettivi.

PRE-PRODUZIONE

Il produttore si occupa anche di definire i rapporti con soggettisti e sceneggiatori, oltre a proporre il regista e almeno due degli attori principali del cast. Il cast definitivo sarà successivamente selezionato dalla figura del direttore o direttrice casting, che si occupa di provinare gli attori e di scegliere le comparse.
A questo punto si prepara il budget e si assicurano le forme di finanziamento; viene poi costruito il set e vengono scelte le location.

LAVORAZIONE

La lavorazione comincia nel momento esatto in cui si mette piede sul set e la troupe comincia a sistemare tutti i tasselli che precedono il ciak. Prima vengono fatti dei sopralluoghi sul set e sulle location per essere certi che non manchi nessun elemento fondamentale per le riprese. Poi produttore e aiuto-regista procedono con un secondo spoglio della sceneggiatura al fine di valutare gli impegni degli attori. Solo dopo aver avuto lo spoglio della sceneggiatura si può stabilire un piano di lavorazione, ovvero una rappresentazione grafica su ascisse e ordinate del calendario delle riprese del film. Capita spesso che la lavorazione non proceda seguendo l’ordine delle scene, ma piuttosto che si ragioni “per luoghi”: in questo modo nel caso ci siano scene temporalmente lontane ma che si svolgono nel medesimo luogo, queste saranno girate comunque nello stesso momento per diminuire tempi e costi. Non è infatti necessario girare le scene secondo l’ordine della sceneggiatura: questa decisione viene presa anche tenendo conto degli impegni degli attori, della disponibilità delle location o di altri fattori. L’agenda delle riprese viene anch’essa concordata con il produttore prima dell’inizio della lavorazione.

POST-PRODUZIONE

Finite le riprese saranno i montatori, i tecnici del suono e i tecnici degli effetti speciali ad occuparsi dell’ultima fase del film, in modo da dargli un volto e un’identità precisa. Montaggio, missaggio, CGI e registrazione della colonna sonora avvengono in questa fase. Al termine della post-produzione viene stampata la copia master del film.

ALTRE MANSIONI

Oltre a queste fasi vi sono altre mansioni di cui il produttore e i suoi assistenti si occupano, ad esempio le strategie di marketing e le tipologie dei contratti che vengono stipulati: uno per la troupe, uno per ogni attore, uno per il/ i soggettisti, uno per gli sceneggiatori e così via. Il produttore è dunque una figura che conosce i suoi diritti e quelli dei professionisti dello spettacolo, oltre alle leggi che li tutelano.

Il tutto rientra nella sfera prettamente “produttiva” e non è da confondere con la distribuzione, ossia con la fase in cui il distributore si occupa della diffusione fisica del prodotto in sala e per altre modalità di consumo ( TV, piattaforme streaming), e della sua comunicazione, oggi soprattutto via web. Il prodotto così arriva pronto per essere consumato in sala, lì dove avviene il cosiddetto “esercizio”. Questa fase finale è quella che prevede gli incassi sulle vendite dei biglietti, di cui una percentuale andrà agli esercenti.

“UNA CATENA DI MONTAGGIO”

Una produzione cinematografica è come una catena di montaggio in cui ogni maestranza ed elemento risulta fondamentale per il risultato finale. Ancora oggi è acceso il dibattito sulla paternità di un film, e ci si chiede se debba essere attribuita al regista o meno. Questo concetto è generico e ampio e necessita dell’analisi di una singola produzione per provare a dare una risposta concreta, anche se sono sempre più professionisti a dare un contributo essenziale alla realizzazione di una pellicola. Tra essi: direttore della fotografia, montatori, sceneggiatori, compositori, scenografi, costumisti e ovviamente produttori.

Non è un caso che agli Oscar e in molti festival internazionali siano presenti più categorie e più premi: è infatti corretto riconoscere il lavoro, l’arte e il genio di ogni maestranza.
Un film è un lavoro collettivo e il produttore è la figura che funge da mediatore tra tutti i professionisti del settore, definendo piani di lavorazione e linee guida da seguire.

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Sal Guida, Redattore