Quella che leggerete non è una vera e propria recensione, quanto piuttosto un commento a caldo sul film visto al Lido dal nostro vicedirettore Jacopo Barbero.
Clicca qui per scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla Mostra di Venezia.
“La scuola cattolica” di Stefano Mordini, presentato fuori concorso a Venezia 78, racconta il celebre massacro del Circeo (29 settembre 1975), in cui tre ragazzi dell’alta borghesia romana violentarono e massacrarono di botte due ragazze, causando la morte di una di esse. Il film, tratto dal romanzo Premio Strega di Edoardo Albinati, focalizza la sua attenzione sul contesto sociale e formativo dei tre autori del delitto e si ambienta per larga parte nella scuola cattolica dove i tre studiarono. Purtroppo Mordini, nel raccontare l’oscura vicenda, si ferma alla superficie delle cose e non sa indagare realmente le radici della violenza e del male scatenatisi. In “La scuola cattolica” manca un vero punto di vista sulla storia, non c’è una visione precisa degli eventi. Per questo il film si limita alla fiacca (e spesso confusa) messa in scena del crimine e dei suoi antefatti, senza che il regista abbia il coraggio di inquietare realmente lo spettatore costringendolo a guardare il male in faccia. Un’intervista qualsiasi di Franca Leosini, in questo senso, è ben più incisiva (e questo la dice lunga). Nella parte finale, poi, si sfiora il torture porn con una messa in scena esplicita del massacro, che risulta completamente gratuita in un film incapace di suscitare qualsiasi tipo di empatia con i personaggi. Una grande delusione.
Continuate a seguirci sul sito e su Instagram per altri contenuti dalla 78esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia!
Questo articolo è stato scritto da:
Scrivi un commento