Si è conclusa da poche ore la cerimonia di consegna degli Oscar 2025 che ha visto il trionfo assoluto di Anora di Sean Baker con 5 vittorie su 6 nomination nelle categorie principali: film, regia, sceneggiatura originale e montaggio tutti quanti a Sean Baker e miglior attrice a Mikey Madison. 4 Oscar per la stessa persona nella stessa edizione non capitava dal 1954 con Walt Disney, che però lo aveva vinto per film diversi, quello di Baker è un record. Certo questa vittoria così schiacciante ha colto di sorpresa, soprattutto per alcune categorie, ma è diventata palese man mano che il film si mangiava la concorrenza durante la nottata.
Per il resto gli Oscar 2025, condotti da Conan O’Brien, sono stati abbastanza ecumenici, distribuendo una manciata di premi a tutti gli altri film candidati: 3 premi per The Brutalist (attore protagonista Adrien Brody, colonna sonora e fotografia) e 2 per Dune: Parte Due (sonoro ed effetti speciali), Wicked (costumi e scenografia) ed Emilia Pérez (attrice non protagonista Zoe Saldaña e canzone El Mal). Conclave vince la sceneggiatura non originale, The Substance trucco e acconciatura, A Real Pain il miglior attore non protagonista a Kieran Culkin.
Rimane a bocca completamente asciutta A Complete Unknown che partiva con 8 nomination, mentre Emilia Pérez, nominato in ben 13 categorie, è stato ampiamente ridimensionato a 2 vittorie, venendo battuto persino come film internazionale dal brasiliano I’m Still Here.
Come primati, il miglior film di animazione Flow è in assoluto il primo Oscar della Lettonia, mentre Paul Tazewell è il primo costumista nero premiato nella storia degli Academy con Wicked. Demi Moore, che sembrava favorita come miglior attrice protagonista, è stata infine battuta da Mikey Madison (Anora), che a 25 anni è una delle più giovani attrici mai premiate. Non vince nulla Isabella Rossellini, figlia d’arte candidata come miglior attrice non protagonista per Conclave.
Conan O’Brien alla sua prima conduzione degli Oscar fa un buon lavoro, sicuramente migliore delle quattro edizioni di Jimmy Kimmel, intervenendo nei momenti giusti per ravvivare gli animi con delle battute caustiche il giusto, e l’assist occasionale di personaggi come Adam Sandler e John Lightow o momenti nonsense con il verme di Dune o un dancing Deadpool. Altro punto forte della cerimonia è stata la varietà e qualità dei presentatori degli Oscar, dalle cinquine di attori per costumi e fotografia al siparietto di Ben Stiller per il production design, da Mick Jagger a consegnare l’Oscar alla miglior canzone a Billy Crystal e Meg Ryan per annunciare il miglior film dell’anno.
In generale la cerimonia ha goduto molto dei momenti musicali meno dispersivi del solito e studiati ad hoc: l’apertura con Cynthia Erivo e Ariana Grande che cantano i brani tratti da Wicked, l’omaggio di Queen Latifah a Quincy Jones e quello alla saga di James Bond da parte di Lisa delle Blackpink, Doja Cat e Raye. Quest’ultimo arriva in particolare come celebrazione degli storici produttori di 007 Barbara Broccoli e Michael Wilson, che hanno recentemente ceduto il controllo artistico della serie ad Amazon; oltre all’omaggio musicale, già di per sé parzialmente fuori fuoco, è andata in scena una coreografia con protagonista Margaret Qualley nei panni di una Bond Girl.
Molto emozionante il tradizionale momento In Memoriam, accompagnato da un’esecuzione musicale (del Requiem di Mozart) fortunatamente più discreta del solito, che ricorda leggende come il recentemente scomparso Gene Hackman, David Lynch, James Earl Jones e Donald Sutherland, ma che purtroppo dimentica un grande attore come Alain Delon.
In generale, per quanto la serata sia filata piuttosto fluidamente e meno inceppata di altre edizioni, è stata notata l’assenza della politica e di riferimenti a Donald Trump, che sono sempre stati presenti negli ultimi anni. L’unico discorso più serio è stato il tributo ai vigili del fuoco onorati per il loro lavoro durante gli incendi di Los Angeles. Tra gli acceptance speech dei premiati è stato quello al miglior corto di animazione a In the Shadow of the Cypress l’unico a menzionare la guerra, mentre Zoe Saldaña ha ricordato le proprie origini da parte di una famiglia di migranti.
Personaggio sopra le righe della serata è stato Adrien Brody: sul red carpet ha ricevuto un bacio a stampo da Halle Berry che si è vendicata di quello datole dall’attore sul palco degli Oscar nel 2003; sempre Brody prima di ricevere il suo secondo riconoscimento di carriera come miglior attore, ha lanciato la gomma che stava masticando alla moglie. Ma non solo: nel chiedere più tempo per i ringraziamenti ha persino interrotto l’orchestra che lo incalzava a chiudere ricordando «Questo non è il mio primo rodeo».
Sean Baker, nell’accogliere la statuetta per la miglior regia dalle mani di Quentin Tarantino, lo ha ringraziato per aver per primo scritturato Mickey Madison in Once Upon A Time in Hollywood, e ha invitato cineasti, distributori e pubblico e preferire sempre la sala cinematografica invece dello streaming; sullo stesso tema è intervenuto con un breve siparietto anche Conan O’Brien. Il conduttore ha sostenuto un bel monologo di apertura, scherzando sui famigerati tweet di Karla Sofia Gascón e sulla recente acquisizione di James Bond da parte di Amazon.
Il bilancio sulla cerimonia è generalmente positivo, e anche i premiati rispecchiano un bel segnale verso il cinema indipendente e low budget (Anora è costato 6 milioni di dollari, l’altro front-runner The Brutalist meno di 10), benché appaia come Anora si sia mangiato tutti, e ci si domandi se fra qualche anno lo si riterrà ancora un film che meritava tanto riconoscimento.
Assolutamente bocciato invece il salotto italiano andato in onda su Rai 1 e condotto da Alberto Matano, dove i pur titolati ospiti (tra cui Giovanna Botteri, Piera Detassis e Paolo Mereghetti) hanno passato la nottata a discutere e sovrapporre le voci in continuazione, rendendo caotiche (e poco professionali) le pause dalla cerimonia principale, contenitore in fondo di osservazioni spesso confuse e poco articolate.
Ecco tutti i vincitori della 97° edizione dei premi Oscar:
Miglior film
Anora
The Brutalist
A Complete Unknown
Conclave
Dune: Parte due
Emilia Pérez
Io sono ancora qui
Nickel Boys
The Substance
Wicked
Miglior regia
Sean Baker — Anora
Brady Corbet — The Brutalist
James Mangold — A Complete Unknown
Jacques Audiard — Emilia Pérez
Coralie Fargeat — The Substance
Miglior attore protagonista
Adrien Brody — The Brutalist
Timothée Chalamet — A Complete Unknown
Colman Domingo — Sing Sing
Ralph Fiennes — Conclave
Sebastian Stan — The Apprentice
Migliore attrice protagonista
Cynthia Erivo — Wicked
Karla Sofía Gascón — Emilia Pérez
Mikey Madison — Anora
Demi Moore — The Substance
Fernanda Torres — I’m Still Here
Miglior attore non protagonista
Yura Borisov — Anora
Kieran Culkin — A Real Pain
Guy Pearce — The Brutalist
Jeremy Strong — The Apprentice
Edward Norton — A Complete Unknown
Miglior attrice non protagonista
Ariana Grande — Wicked
Monica Barbaro — A Complete Unknown
Isabella Rossellini — Conclave
Felicity Jones — The Brutalist
Zoe Saldaña — Emilia Pérez
Miglior film straniero
The Girl with the Needle (Danimarca)
Emilia Pérez (Francia)
The Seed of the Sacred Fig (Germania)
I’m Still Here (Brasile)
Flow (Lettonia)
Miglior film d’animazione
Flow
Inside Out 2
Memoir of a Snail
Wallace and Gromit: Vengeance Most Fowl
The Wild Robot
Miglior sceneggiatura originale
Anora
The Brutalist
A Real Pain
September 5
The Substance
Miglior sceneggiatura non originale
A Complete Unknown
Conclave
Emilia Pérez
Nickel Boys
Sing Sing
Miglior fotografia
The Brutalist
Dune: Part Two
Emilia Pérez
Maria
Nosferatu
Miglior montaggio
Anora
The Brutalist
Conclave
Emilia Pérez
Wicked
Miglior sonoro
Dune: Part Two
A Complete Unknown
Emilia Pérez
Wicked
The Wild Robot
Miglior colonna sonora
The Brutalist
Conclave
Emilia Pérez
Wicked
The Wild Robot
Miglior canzone originale
“El Mal” — Emilia Pérez
“The Journey” — The Six Triple Eight
“Like a Bird” — Sing Sing
“Mi Camino” — Emilia Pérez
“Never Too Late” — Elton John: Never Too Late
Migliori costumi
A Complete Unknown
Conclave
Gladiator II
Nosferatu
Wicked
Migliori effetti speciali
Alien: Romulus
Better Man
Dune: Part Two
Kingdom of the Planet of the Apes
Wicked
Migliori trucco e acconciature
Emilia Pérez
Nosferatu
The Substance
Wicked
A Different Man
Miglior scenografia
The Brutalist
Conclave
Dune: Parte due
Nosferatu
Wicked
Miglior documentario
Black Box Diaries
No Other Land
Porcelain War
Soundtrack to a Coup d’Etat
Sugarcane
Miglior cortometraggio documentario
Death by Numbers
I Am Ready, Warden
Incident
Instruments of a Beating Heart
The Only Girl in the Orchestra
Miglior cortometraggio
A Lien
Anuja
I’m Not a Robot
The Last Ranger
The Man Who Could Not Remain Silent
Miglior corto di animazione
Beautiful Men
In the Shadow of the Cypress
Magic Candies
Wander to Wonder
Yuck!

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