Nel 1927 la Warner Bros., ormai in crisi a causa di un dissesto economico, decise di produrre un film molto diverso dai suoi simili, con una peculiarità unica e originale: il sonoro.
Il cantante jazz fu così il primo film sonoro della storia, anche se presentava principalmente numeri musicali più che dialoghi. Fu nel 1928 che uscì invece il primo film interamente parlato, ovvero Lights of New York, prodotto dalla medesima casa di produzione.
L’introduzione del sonoro cambiò radicalmente il modo di concepire il cinema, e sin da subito tale cambiamento ebbe reazioni contrastanti: alcune case di produzione reagirono in modo ottimista, ma molte caddero nel panico più totale, in quanto tutto ciò avrebbe cambiato le sorti della settima arte.
Il sonoro contribuì a numerose sperimentazioni e alla nascita di alcune tra le figure professionali più importanti legate al suono e alla costruzione della colonna sonora di un film: il fonico o tecnico del suono.
Il fonico, a differenza delle altre figure professionali del mondo del cinema, non basa il suo lavoro sul “mostrare”, d’altronde si rifà all’udito e non alla vista, ma soprattutto non lascia tracce di sé, e infatti tanto più è bravo, tanto più risulta essere “invisibile” alle nostre orecchie.
Tale invisibilità, spesso, non rende giustizia al suo lavoro, e per questo è corretto dare spazio anche a questa maestranza del cinema, dalla quale dipende la qualità del suono, ad oggi imprescindibile nella produzione di un film.
Innanzitutto bisogna distinguere le diverse figure professionali che si occupano del suono:
– il fonico di presa diretta
– il fonico di doppiaggio
– il fonico di missaggio
– il sound designer
Il fonico di presa diretta (o rumorista) si occupa di registrare i suoni durante le riprese del film utilizzando apparecchiature di vario tipo, spesso ergonomiche e di ampia autonomia, che possono essere trasportate con una certa facilità.
Dal fonico di presa diretta dipende la qualità dei dialoghi, a cui si accompagnano la gestione dei rumori dell’ambiente circostante e l’eliminazione di eventuali forme di disturbo o distrazione per gli attori sul set e di conseguenza per il risultato sonoro finale.
I suoni vengono catturati dal microfonista, che si occupa di collocare i microfoni in vari punti sul set o di sostenerli personalmente o distribuendoli agli attori, posizionandoli ben nascosti sotto i loro indumenti (all’altezza del petto). Esistono a tal proposito diverse tipologie di microfoni, dai più piccoli ai più grandi, come ad esempio il boom, composto da un microfono direzionale, montato su un braccio e posizionato appena fuori dal telaio della telecamera.
Il fonico di doppiaggio è responsabile di registrare invece i dialoghi o i rumori in sala di doppiaggio, durante la fase di post-produzione.
Spesso sono presenti attori stranieri che vengono doppiati oppure alcuni attori che decidono di ri-doppiarsi nella stessa lingua: dunque qui ci riferiamo sia ad un doppiaggio relativo allo stesso paese di produzione del film, che relativo a paesi stranieri, per i quali sarà necessaria prima di tutto la fase di adattamento.
Il fonico di missaggio deve invece ibridare i suoni sul set e quelli ricavati dalla sala di doppiaggio, cercando un’armonia sonora che possa far risultare il più naturale possibile.
Il sound designer, infine, è colui che dirige l’impianto sonoro del film: lavora su timbri, sfumature, echi, risonanze. Il suo mestiere è paragonabile a quello di un compositore musicale: tutti i suoni a sua disposizione risultano come note, tramite le quali poter comporre una partitura.
Quella del tecnico del suono è una professione molto incentrata sull’ascolto, dunque è necessario avere un buon udito, ma soprattutto adeguarsi a qualsiasi contesto (interno o esterno) e soprattutto alle più disparate condizioni climatiche. È fondamentale la collaborazione con le altre maestranze sul set e in particolar modo con microfonisti e operatori di ripresa, con cui si lavora a stretto contatto.
Se siete interessati a questa professione, esistono tantissime accademie presso cui approfondire gli studi sul suono e applicarli in ambito cinematografico, e ovviamente non possiamo non menzionare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dal quale sono usciti e continuano a uscire alcuni tra i migliori fonici italiani.
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