Nel 16 luglio del 2017 ci lasciava George A. Romero, uno dei registi più importanti per il genere horror nonché padre dello zombie moderno, figura apparsa per la prima volta nel suo capolavoro Night of the living dead (1968) lasciandoci in eredità uno dei più grandi esordi nella storia del cinema.
Da quest’opera si generò il sottogenere splatter, termine ideato da Romero stesso con l’uscita di Dawn of the dead (capolavoro del 1978 che segue la filmografia sugli zombi), ispirando molti registi e cambiando totalmente il modo di fare horror negli anni a seguire.
Con il tempo però, questi film sugli zombi hanno sempre nascosto al pubblico altre grandi opere del regista che non riguardavano i morti viventi, rendendo sottovalutate pellicole che invece portano spesso innovazione e critiche sociali/politiche tipiche del compianto regista.
Per questo motivo vogliamo proporvi 4 film che non vedono protagonisti i morti viventi, sperando di ricordare o far scoprire opere meno conosciute di un regista che ha segnato in modo indelebile il cinema.
Hungry Wives (La stagione della strega, 1972)
Joan Mitchell è un’infelice casalinga di periferia di mezza età che ha come marito un uomo d’affari poco comunicativo e come figlia una diciannovenne sul punto di lasciare casa. Frustrata dalla sua situazione attuale, Joan cerca conforto nella stregoneria dopo aver visitato un lettore di tarocchi locale e leader di un set segreto di arti nere wicca. Dopo essersi dilettata nella stregoneria e aver creduto di essere diventata una vera strega, Joan si ritira in un mondo fantastico e sprofonda sempre più nel suo nuovo stile di vita finché il confine tra fantasia e realtà non diventa sfumato.
Tra i lavori preferiti da Romero, la pellicola in questione uscì nella sua versione originale sotto il nome di Hungry Wives, dopo che il distributore tagliò alcune parti ritenute troppo esplicite, senza avere molto successo. Anni dopo provarono a ripresentarlo al pubblico con il nome di Season of the witch ma il film non ebbe il successo sperato.
Questo insuccesso è dovuto forse alla complessità della pellicola che Romero, subito dopo Night of the living dead, proietta in direzione opposta a quella del suo esordio. Infatti se il primo film trovava forza nelle immagini più crude e violente, questo si sofferma più su un certo tipo di narrazione paragonabile a un thriller psicologico di difficile comprensione. Nonostante ciò nella pellicola si può già notare una certa poetica che il regista riprenderà in futuro oltre a una critica sociale che da un lato riprende il suo primo film e i successivi, vedendo il capitalismo come male assoluto e dall’altro pone al centro della storia un tipo di femminismo che viene portato all’estremo dalla società stessa.
Il film è acquistabile singolarmente in formato DVD.
The Crazies (La città verrà distrutta all’alba, 1973)
I cittadini di una piccola città vengono infettati da un’arma biologica che fa impazzire violentemente le sue vittime. Mentre i cittadini non infetti lottano per sopravvivere, l’esercito prepara la propria risposta.
La pellicola arriva dopo Hungry Wives e un’altra volta si oppone a quest’ultima tornando a evidenziare l’estetica piuttosto che la narrazione (che avrà comunque un ruolo significativo).
Infatti la regia e il montaggio si mescolano a una narrazione che pur raccontando una semplice storia su un virus, riesce a essere estremamente interessante fino ad arrivare a un finale che riesce a dare all’opera una forza unica.
Anche in questo caso Romero sperimenta sia sul lato tecnico (soprattutto attraverso il montaggio) sia sul lato della scrittura (mettendo in scena quasi solo antagonisti) non riuscendo però a colpire né il pubblico né la critica del tempo. Questo probabilmente dipende anche dalla piccola distribuzione che il film subì, finendo per essere un fallimento sia al botteghino che in home video, nonostante abbia molto da dire e meriti più considerazione del remake del 2010.
Anche in questo caso la pellicola è acquistabile in home video.
Bruiser (La vendetta non ha volto, 2000)
Henry Creedlow è un uomo sempre di più alla deriva: ingabbiato in un matrimonio con una donna dispotica che lo tradisce in continuazione con il suo capo, Milo Styles, nonché appunto in un lavoro poco soddisfacente in cui è costantemente bistrattato, Henry deve anche sopportare l’umiliazione di sottostare all’amico James, il quale ha investito dei soldi per conto suo senza ricavarne un grande guadagno. Tiene la bocca chiusa, segue le regole e fa quello che dovrebbe fare cercando di avere successo senza mai riuscirci. Ma una mattina si sveglia e scopre che la sua faccia non c’è più, infatti si ritrova un volto totalmente bianco e inespressivo. Ora è un vuoto, fuori così come dentro, un fantasma anonimo e senza caratteristiche. Deciso a vendicarsi, esplode, arrivando ad uccidere per ritrovare la sua identità.
Con questa pellicola Romero segna il ritorno alla regia dopo 8 anni di inattività, infatti dopo La metà oscura (1993) il regista fu totalmente bistrattato nonostante le sue idee e un contratto con una produzione che sembrava pagarlo per non fargli fare film (come detto da Romero stesso).
Questo durò fino al 2000, anno in cui Studio Canal gli diede un budget bassissimo per sviluppare Bruiser che però uscì solo in home video.
Qui Romero riesce comunque a tirare fuori un’idea affascinante e originale e a svilupparla in un film che pur avendo difetti dovuti alla produzione, dimostra la grandezza del regista nel girare qualcosa di interessante avendo poco tempo e poco budget a disposizione.
La pellicola come le altre vede protagonista la poetica di Romero e la critica a una società che ci imprigiona nella ricerca del successo, venendo martoriati, fino a trasformarci nel male.
Nonostante il discreto successo che ebbe il film, né il pubblico né la critica lo apprezzarono particolarmente.
Anche questo film è disponibile per l’acquisto in home video.
Martin (Wampyr, 1977)
Martin, un ragazzo che viene a vivere con suo zio nella città morente di Braddock, in Pennsylvania, viene convinto proprio dal parente di essere un vampiro. Questo provoca in lui romantiche visioni di seduzioni vampiriche che lo aiutano a prendere la cosa molto seriamente arrivando a sedare le donne con una siringa piena di narcotici e poi tagliare loro i polsi con una lama di rasoio in modo da poter bere il loro sangue.
Questa è una delle pellicole più folli del regista e allo stesso tempo una delle più belle e ricche di significato. La storia viene retta dal protagonista che rappresenta la manipolazione subita dalle altre persone (in questo caso dalla sua famiglia) e come questa possa trasformare anche un essere innocuo in un essere crudele. Oltre a ciò il film mette in risalto la fede indotta che può avere una persona e cosa questa è disposta a fare per dimostrarne la credenza, spingendosi addirittura a far male ad altre persone innocenti.
Una pellicola non molto conosciuta ma che raggiunge una potenza unica dovuta proprio alla semplicità con cui Romero riesce a raccontare storie complesse per i temi trattati e che vede il protagonista attraversare vari stati di delirio indotti da altri fino ad arrivare a un finale totalmente folle.
Anche in questo caso il film è acquistabile in home video nella versione originale montata da Romero, oppure in una versione montata da Dario Argento (inizialmente unica in italia) che però non riuscì a eguagliare la bellezza dell’originale.
Fonti: Comingsoon, Interviste varie.

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