I trailer, chiamati così perché inizialmente erano successivi alla visione di un film (e quindi “rimorchiati” dal film appena visto al cinema, ovvero, in inglese trailer), sono dei brevi video studiati per attirare l’interesse del pubblico per un film in uscita. Questi video, che includono scene chiave del film e una colonna sonora avvincente, sono uno strumento fondamentale nella promozione di una pellicola e hanno il compito di emozionare gli appassionati e far crescere in loro un interesse nei confronti dell’opera in questione.
Cenni storici
La storia dei trailer inizia quasi in contemporanea con la nascita del cinema stesso; i primi esempi risalgono infatti già all’epoca del cinema muto. In particolare Nils Granlund, produttore teatrale e pubblicitario, viene spesso citato come il creatore del primo vero trailer cinematografico per il musical The Pleasure Seekers nel 1913. Tuttavia, questi primi esperimenti erano molto diversi dai trailer che conosciamo oggi: erano brevi e decisamente semplici, sempre composti da testi scritti su sfondi statici. Anche negli anni ’30 e ’40 i trailer continuavano ad essere relativamente modesti, con ancora una forte enfasi su testi e immagini statiche. Fu solo negli anni ’50 che iniziarono a comparire le prime voci fuori campo, aggiungendo così un nuovo livello di coinvolgimento. Gli anni ’60 portarono una svolta radicale nella storia dei trailer cinematografici: invece di venire proiettati alla fine dei film, iniziarono a essere mostrati prima dell’inizio del film principale; questo singolo cambiamento aumentò notevolmente la loro visibilità e influenza.
Negli anni ’80, l’avvento delle videocassette e dei canali televisivi via cavo amplificò la portata dei trailer, raggiungendo un pubblico sempre più vasto: non più, quindi, il pubblico dei cinema, ma anche quello domestico. I trailer, quindi, aumentarono anche di numero, e di conseguenza divenne di fondamentale importanza creare dei prodotti sempre più sofisticati al fine di distinguersi rispetto agli altri trailer. In questo periodo, quindi, iniziarono a presentare più effetti speciali, montaggi serrati e ben studiati e musiche accattivanti scelte appositamente per generare una determinata emozione nello spettatore.
Con l’ascesa di Internet e dei social media, i trailer hanno ampliato ancora di più il loro livello di visibilità globale. Le case di produzione hanno iniziato a sfruttare i teaser, ovvero dei filmati più brevi di un minuto che anticipano i trailer, e addirittura, per i film più attesi, anche i teaser dei teaser. Grazie alla capillarità che è possibile avere attraverso la condivisione di contenuti online, non c’è più bisogno di fare a sportellate con altri film per trovare un posto al cinema, poiché è possibile raggiungere molte più persone semplicemente con un video su YouTube o un contenuto sui principali social network. Inoltre, quando si tratta di Blockbuster o di film di registi molto famosi, i trailer sono dei veri e propri eventi in sé, con milioni di spettatori che attendono la loro uscita e li guardano online in poche ore dal loro rilascio. Il trailer che, entro 24 ore dal suo rilascio, ha ottenuto più visualizzazioni è stato, nel 2021, quello di Spider Man: No Way Home, con ben 355 milioni di views in, appunto, 24 ore.
L’importanza dei trailer nell’economia del cinema
Come abbiamo più volte spiegato all’interno di questa rubrica, l’industria cinematografica è un mondo dinamico in cui la promozione e il marketing svolgono un ruolo cruciale. In particolare i trailer sono gli strumenti più potenti tra quelli usati dai produttori e distributori, in quanto possono influenzare significativamente l’attesa del pubblico nei confronti di un’opera e, di conseguenza, possono influenzare anche il suo conseguente successo o insuccesso commerciale. Il trailer, infatti, rappresenta la prima vera occasione in cui uno spettatore entra in contatto con un film: è come un biglietto da visita che, se ben pensato e realizzato, può generare un’enorme hype tra il pubblico, aumentando la probabilità di avere degli incassi molto elevati nel primo fine settimana di uscita del film in sala (che è considerato la finestra temporale più importante per capire se quel film avrà o meno successo).
Un buon trailer deve riuscire a condensare l’essenza di un’opera in pochi minuti, creando aspettative e generando entusiasmo tra il pubblico target (o anche tra un pubblico diverso dal target per il film, come accade nei trailer ingannevoli) a cui deve trasmettere l’atmosfera e il tono di un film usando immagini, dialoghi e sequenza chiave per far immergere lo spettatore nella storia e generare in lui un’enorme curiosità, creando un legame emotivo ancora prima della visione del film.
Essendo, come detto, un potente strumento di marketing, la data del loro rilascio viene spesso pianificata con attenzione per massimizzare l’attenzione mediatica e l’interesse del pubblico. Al giorno d’oggi poi, spesso, viene annunciato giorni prima al pubblico il giorno e l’ora in cui un trailer sarà reso disponibile online, facendo crescere l’hype non solo per il film ma per il trailer (o il teaser) stesso.
Tre trailer che hanno fatto scuola
Esaminiamo adesso tre esempi di trailer che, per motivi diversi, sono rimasti nella storia dell’industria cinematografica.
Il trailer di Psyco di Alfred Hitchcock è noto per la sua innovazione nel marketing cinematografico. Hitchcock ha creato un trailer lungo ben 8 minuti che includeva un tour virtuale del Bates Hotel, con un finale a sorpresa che lasciava intendere il tono orrorifico del film. L’approccio audace ha entusiasmato e sorpreso il pubblico, creando una suspense e una curiosità senza precedenti.
Lo squalo, diretto da Steven Spielberg, è stato il film che ha introdotto il concetto di Blockbuster negli Stati Uniti e il suo trailer ha sfruttato abilmente il senso di suspense e terrore ottenuto grazie alla perfetta combinazione tra la meravigliosa colonna sonora di John Williams e le immagini di terrore dei protagonisti nei confronti di uno squalo che non viene mai mostrato a schermo.
Il trailer di Shining di Stanley Kubrick sfrutta la colonna sonora di Wendy Carlos e Rachel Elkind, “Dies Irae”, per creare un’atmosfera inquietante mostrando una singola scena del film, divenuta poi famosissima, ma che, essendo completamente decontestualizzata, ha lasciando il pubblico a bocca aperta e pieno di curiosità sulla pellicola horror.
La particolarità del Trailer ingannevole
Con il termine trailer ingannevole intendiamo quel tipo di trailer che, deliberatamente o meno, presentano una visione distorta del film che promuovono, attraverso una selezione accurata delle scene e grazie un montaggio creativo che altera il vero Tone of Voice dell’opera o che, peggio, mostra elementi non presenti davvero nel film. Uno dei motivi principali dietro l’uso di trailer ingannevoli, quando questi vengono fatti in buona fede, è la volontà di suscitare curiosità o sorprendere lo spettatore nascondendo però allo stesso tempo particolari cruciali della trama o elementi che, conosciuti prima della visione, potrebbero alterare l’emozione che lo spettatore potrebbe provare in sala. Tuttavia, esistono anche degli esempi di trailer ingannevoli in mala fede, che mostrano scientemente delle immagini che, per via del montaggio, della musica o ancora mostrando elementi o personaggi assenti o poco importanti all’interno dell’opera, traggono in inganno lo spettatore per assicurarsi la curiosità di una parte di pubblico altrimenti disinteressata dal film in sé.
Un esempio noto è quello del film Drive, di Nicolas Winding Refn. Il trailer in questione, infatti, aveva creato la sensazione di un film con una forte componente action, facendo sembrare il film un tipico thriller d’azione. Tuttavia, l’opera che gli spettatori si sono trovati di fronte è in realtà un thriller dai toni lenti e riflessivi, con una narrazione caratterizzata più dalla suspense che dall’azione sfrenata. Gli spettatori che si sono basati sul trailer e si aspettavano di andare a vedere un film d’azione puramente adrenalinico potrebbero essere rimasti dunque delusi.
Parlando di un esempio ancora più recente, non possiamo non citare il film Yesterday di Danny Boyle. In questo trailer è addirittura presente un personaggio che, nel film, non apparirà mai, una presa in giro vera e propria nei confronti degli spettatori. se poi quel personaggio è Ana de Armas, attrice molto amata dal pubblico, si può capire perché molti spettatori rimasero delusi al momento della visione. Addirittura due persone hanno fatto causa alla Universal, richiedendo un risarcimento di ben 5 milioni di dollari (causa che, ovviamente, non ha portato a nulla).
Questa tipologia di trailer sono dunque un’arma a doppio taglio, perché se da un lato possono suscitare un grande interesse e una maggiore curiosità nei confronti di un film, dall’altro, se poi le aspettative non vengono rispettate, lo spettatore sarà deluso e frustrato e questo si trasformerà, con molta probabilità, in un passaparola negativo, che può minare il successo commerciale dell’opera.
Conclusioni
La storia dei trailer cinematografici è una storia di adattamento e innovazione. Da banali video statici, sono diventati oggi delle vere e proprie produzioni in grado di generare hype a livello globale. Resta da vedere quale nuova evoluzione ci riserva il futuro, ma una cosa è certa: continueranno a essere una parte fondamentale dell’esperienza cinematografica.
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