UNA PICCOLA GUIDA CON ALCUNI CONSIGLI RIGUARDANTI I CORTI PIXAR

La vastissima produzione di cortometraggi animati della Pixar è parallela, e altrettanto interessante, a quella dei lungometraggi. Qui trovate una piccola guida utile per orientarsi in questa grandissima distesa di piccole gemme, autentici capolavori e semplici featurette simpatiche. La natura di questi cartoni è assai variegata, partendo dalle prime sperimentazioni con la computer grafica, passando per grandi cortometraggi a fare da antipasto ai film Pixar più amati, fino ad arrivare ai corti spin off usciti in tv o sul web (ben prima dell’esplosione dello streaming) o ai corti pensati espressamente per la piattaforma Disney Plus come gli Sparkshorts. Attualmente quasi tutti i corti sono reperibili su Disney Plus, in alternativa su YouTube o nei contenuti speciali delle edizioni Home Video.

I PRIMI ESPERIMENTI

Come anticipato nell’articolo su Toy Storyi primi anni di vita della Pixar sono caratterizzati da una costante sperimentazione sulle forme e sulle interazioni tra esse. Il Numero Zero della Pixar è The Adventures of Andre & Wally B. (Alvyn Ray Smith, 1984). Il continuo rincorrersi tra l’ape Wally e l’omino André in un moderno Wile E. Coyote & Beep Beep è tanto primitivo quanto affascinante. Con l’arrivo alla regia di John Lasseter si alza l’asticella anche sulla narrazione: in Red’s Dream (1986) vediamo il sogno destinato a rimanere tale di un monociclo che vorrebbe solo accompagnare un clown nei suoi show; Luxo Jr. (1987), oltre ad introdurre la lampadina diventata simbolo della Pixar, ci mostra delle interazioni padre-figlio; Tin Toy (1988), che regalerà allo studio di Emeryville il suo primo Oscar al Miglior Corto Animato, sarà il seme embrionale di Toy Story con il rapporto giocattolo-bambino; in Knick Knack (1989) i giocattoli vengono sostituiti dai souvenir e il retrogusto malizioso nemmeno è nascosto.

GLI ORIGINALI

Con Geri’s Game (Jan Pinkava, 1997) proiettato prima del film A Bug’s Life la Pixar inaugura la felicissima pratica del cortometraggio proiettato prima del film a mo’ di antipasto. Geri’s Game è un crepuscolare racconto – tanto ironico quanto dolceamaro – della solitudine di un anziano che passa i suoi pomeriggi giocando a scacchi contro se stesso (togliendosi gli occhiali in un geniale gioco di montaggio). 

Negli questa di corti targati Pixar ha partorito gioielli tra cui vale la pena citare Lifted (Gary Rydstrom, 2007) storia di un alieno intento a sostenere l’esame di rapimento umani (con vittima il Linguini di Ratatouille); Presto (Doug Sweetland, 2008), bisticcio tra un prestigiatore e il suo coniglio in un meraviglioso omaggio ai cartoon anni 40 Stile Tom e Jerry o Paperino vs qualsiasi animale possibile, Parzialmente Nuvoloso (Ralph Eggleston, 2009), tenero racconto in cui vediamo delle nuvole il cui compito è creare cuccioli di animali da consegnare alle cicogne che dovranno consegnarlo ai genitori; Quando il Giorno Incontra la Notte (Teddy Newton, 2010), in cui due figure umanoidi (grazioso omaggio alla Linea di Cavandoli che verrà ripreso anche in Soul) rappresentano il giorno e la notte in un geniale e sentito monumento all’arte stessa dell’animazione; La Luna (Enrico Casarosa, 2011), italianissimo e sincero nello spirito quasi verghiano, commovente e rassicurante come pochi.

I CORTI SPIN OFF

Con La Nuova Macchina di Mike (Pete Docter, 2002), contenuto nell’edizione home video di Monsters Inc., viene inaugurata una buffa pratica di produzione di corti con i personaggi del film di riferimento. Scene eliminate dai film, viste da un altro punto di vista, con personaggi secondari o piccole gag. Alcuni riescono a essere molto simpatici, come Jack-Jack Attack (Brad Bird, 2005) con il bimbo de Gli Incredibili o BURN•E (Angus MacLane, 2008) con uno dei robottini presenti in WALL•E, ma spesso non sono altro che cartoni simpatici dedicati a un pubblico giovanissimo. In alcuni corti tuttavia il mezzo animazione viene rivoluzionato: basti pensare al motion comic Le Avventure di Mr Incredibile (Roger Gould, 2005), allo spassosissimo documentario Il Tuo Amico Topo (Jim Capobianco, 2007) e al delirante George & A.J. (Josh Cooley, 2009), in cui vediamo gli operatori sanitari che in Up avevano assistito alla partenza di Carl con i palloncini…alle prese con situazioni analoghe.

LE SERIE SPIN OFF

Nei casi di maggior successo di alcuni personaggi non ci si limita a un solo corto spin off, ma si imbastisce un’intera serie. È il caso dei Cars Toons – Mater Tall Tales, in cui vediamo il buffo Carl Attrezzi protagonista delle vicende più improbabili, o dei Dug Days con protagonista il cagnolino di Up, o de I perché di Forky, paraeducazionali. 

Anche questi cartoon sono tuttavia dedicati al pubblico più giovane e possono risultare effettivamente ripetitivi. Non è stato il caso invece dei Toy Story Toons, un traghetto tra il terzo e il quarto capitolo della saga Toy Story in cui vediamo Woody, Buzz e i loro compagni vivere nuove avventure più o meno piccole. 

SPARKSHORTS

L’ultima categoria, denominata Sparkshorts strizza l’occhio al futuro e fa parte di una rete più ampia di produzioni sperimentali anche esterne avviata dalla Walt Disney Company (altri esempi sono le serie ShortCircuit e Launchpad) alla ricerca di nuovi talenti. Cortometraggi come Purl, Kitbull e Smash and Grab ci lasciano sperare ancora una volta in un roseo futuro per la casa di Emeryville.

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Nicolò Cretaro, Redattore