Lunedì 13 maggio a Bologna Gian Luca Farinelli, Cecilia Cenciarelli e Roy Menarini hanno presentato al grande pubblico parte del programma de Il Cinema Ritrovato, festival alla sua 38esima edizione organizzato dalla Cineteca di Bologna nel capoluogo dell’Emilia-Romagna. Trattasi di un festival dedicato alla settima arte, che si svolgerà quest’anno tra il 22 e il 30 giugno, coinvolgente diverse sale cinematografiche della città ed un’enorme varietà in termini di pellicole mostrate.
Cineconcerti
Come ogni anno, alcuni eventi da tenere d’occhio sono certamente i concerti con orchestra dal vivo.
In quest’edizione, un appuntamento interessante avrà luogo prima dell’inizio del Festival stesso, il 20 giugno in Piazza Maggiore. Un nuovo accompagnamento musicale del maestro Daniele Furlati, eseguito dall’orchestra del Teatro Comunale di Modena, accompagnerà My Cousin, unico film muto arrivatoci con protagonista il tenore Enrico Caruso.
Appuntamento al 24 giugno, invece, per My Grandmother (1929, Kote Mikaberidze), con accompagnamento del trio finlandese Cleaning Women (presenti alla scorsa edizione come musicisti di Dans la nuit –https://framescinema.com/cinema-ritrovato-dans-la-nuit/-).
La proiezione di The Wind (1928, Victor Sjöström) diventerà occasione per omaggiare il maestro Carl Davis, deceduto lo scorso agosto. L’Orchestra del Teatro Comunale eseguirà la sua partitura, sotto la direzione di Timothy Brock.
Sempre Timothy Brock dirigerà l’Orchestra del Comunale il 7 luglio, per un appuntamento assolutamente immancabile per ogni cinefilo: il capolavoro di Fellini Amarcord.
Spostandoci dalla cornice di Piazza Maggiore, segnaliamo la presenza di tre cineconcerti eseguiti all’interno del Cinema Modernissimo. In particolar modo, il 24 giugno verrà musicata dal vivo la trilogia di cortometraggi Silent Trilogy di Juho Kuosmanen, il quale sarà presente in sala. Il 28 è la volta di un altro film di Sjöström, He Who Gets Slapped (1924).
Infine, tornano anche quest’anno le suggestive proiezioni in Piazzetta Pasolini con il proiettore con lanterna a carbone, anch’esse accompagnate da musicisti.
Registi ed attori
Il Cinema Ritrovato dedica al solito diverse sezioni alla scoperta o riscoperta di figure interessanti della settima arte.
Quest’anno, una sezione è dedicata ad uno dei padri della commedia all’italiana, ovvero Pietro Germi.
Altro regista su cui il Festival punterà i riflettori, meno conosciuto, è Gustav Molander, regista svedese che ebbe il grande merito di far “sfondare” diverse attrici, tra cui Ingrid Bergman.
Anatole Litvak è anch’egli un cineasta sicuramente meno conosciuto, ma dalla vicenda personale estremamente interessante: nato in Russia, operò in Germania da cui fu costretto a fuggire durante il regime hitleriano in quanto ebreo; riparato in Francia, fu cacciato e tacciato di corruzione; tornato in Russia, fu considerato “traditore”. Durante il Festival, avremo modo di vedere ben 14 dei suoi film.
Più conosciuto, anche se ugualmente vessato, è Sergej Paradžanov (Il colore del melograno, 1969). Durante il Ritrovato, al regista sarà dedicata una sezione che si concentrerà sulla prima fase della sua carriera, con 7 film prodotti tra 1954 e 1966, tra cui quello che è il suo secondo lungometraggio per importanza, Le ombre degli avi dimenticati. Tre di questi film sono particolarmente rari, in quanto scansionati da negativi originali provenienti addirittura da Kiev.
Negli ultimi anni, al Cinema Ritrovato non è mai mancata una sezione dedicata ai registi giapponesi, e in particolare a registi giapponesi “minori”. Dopo l’omaggio a Teinosuke Kinugasa dell’anno scorso, quest’anno avremo modo di familiarizzare con Kozaburo Yoshimura, autore contemporaneo a Kurosawa che girò diversi film di denuncia del Giappone post bellico.
Spostandoci davanti alla macchina da presa, una piccola selezione sarà dedicata alla presenza sul grande schermo del leggendario musicista Duke Ellington e della sua orchestra.
Abbiamo due ultime sezioni interamente al femminile, dedicate ad un’attrice tedesca e ad una francese. Da una parte, la diva Marlene Dietrich, la cui carriera il Ritrovato omaggerà con 9 film, due due quali muti, e alcuni suoi home movies; dall’altra, Delphine Seyrig, che tra le altre cose prestò il volto alla protagonista del recentemente proclamato “miglior film” secondo la rivista Sight and Sound, Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles di Chantal Akerman.
Viaggio nello spazio…
La sezione Cinemalibero, “contenitore” di film provenienti da paesi non occidentali, resta un punto di riferimento per chi desidera spaziare e trovare pellicola praticamente introvabili.
Quest’anno, la sezione raccoglie undici film. Due elementi sono degni di nota. Da una parte, abbiamo tre registe donne, pioniere della settima arte: Assia Djebar, algerina ed autrice di un solo film, La Nouba des femmes du Mont Chenoua; Marva Nabili, iraniana fuggita negli Stati Uniti; Sarah Maldoror, di cui verranno presentati dei film dedicati alle celebrazioni di Carnevale.
Altro elemento interessante della selezione di quest’anno è l’addentrarsi in situazioni che fanno riferimento a situazioni di regime. Bona, di Lino Brocka, per ammissione dello stesso regista vuole rappresentare, attraverso la messa in scena di un sistema patriarcale estremo, il regime di Marcos nelle Filippine. Il rarissimo Nujum Al-Nahar di Ossama Mohammed sarà presentato col regista in sala, regista iraniano che è in esilio dal 2001. Camp de Thiaroye di Sambène Ousmane e Thierno Faty Sow è stato censurato in Senegal per la spinosa vicenda raccontata: la fucilazione da parte dei francesi di soldati senegalesi.
“Dark Heimat” è il nome di una sezione dedicata a film tedeschi degli anni Quaranta, realizzati in località alpine, caratterizzati da storie noir e ormai caduti nel dimenticatoio.
… e nel tempo
Come ogni anno, il Cinema Ritrovato porta gli appassionati indietro nel tempo, specificatamente cento e centoventi anni nel passato.
La grande sorpresa fornita alla sezione 1904 è il ritrovamento di alcuni film realizzati da dei gesuiti in Turchia, Egitto e Palestina.
Per quanto riguarda il 1924, avremo un interessante miscuglio di classiche conosciuti (L’ultima risata di Murnau, Quo vadis? di Gabriellino D’Annunzio e Georg Jacoby) con chicche meno immediatamente riconoscibili come il primo adattamento de I ragazzi della via Pal e il cecoslovacco Bílý ráj. Non manca poi uno spazio dedicato alla storia: verranno mostrati dei cinegiornali e, cosa più interessante, i filmati della commemorazione successiva al delitto Matteotti.
Le ultime sezioni
Anche quest’anno appuntamento con la sezione “Documenti e documentari”, con alcuni titoli alquanto interessanti.
Celluloid Underground racconta la nascita dell’amore per il cinema del regista, iraniano, nella sua patria negli anni 80\90. Made in England, The Films of Powell and Pressburger utilizza la voce narrante di Martin Scorsese per tracciare, film dopo film, il percorso dei due registi inglesi. L’image originelle è un formato francese di appena 30 minuti, dedicato ognuno a un diverso regista a cui vengono fatte domande a bruciapelo. Durante il Cinema Ritrovato avremo modo di vedere intervistati in questa maniera David Lynch e Marco Bellocchio.
Per quanto riguarda i restauri, avremo i primi 3 documentari di Stanley Kubrick, il filmato del concerto dei Pink Floyd a Pompei, i documentari del regista cubano Nicolás Guillén Landrián, The Bus, che racconta il viaggio in bus da San Francisco a Washington per la Marcia per la libertà, e due documentari di Wim Wenders, che per altro sarà anche ospite nel corso del Festival.
“I colori del cinema a passo ridotto” si dedica all’argomento dell’utilizzo del colore all’interno dei “formati ridotti”, a partire dagli anni 20 in poi.
Il paradiso dei cinefili
La sezione “Ritrovati e restaurati”, anche quest’anno, sarà fonte per tutti gli appassionati di un bel dilemma su cosa andare a vedere.
Appuntamento imprescindibile è certamente la proiezione del maestoso e mitico Napoleon di Abel Gance, finalmente restaurato, dopo 14 anni, nella sua versione completa di 7 ore. Al Ritrovato sarà proiettata la prima parte, di “sole” tre ore e tre quarti.
Appuntamenti in Piazza Maggiore con una copia in 70 mm di Intrigo Nazionale di Hitchcock ed una, sempre in 70 mm, di Sentieri selvaggi di Ford, quest’ultimo presentato da Wenders. Il formato più grande permetterà di dare ancora più risalto alle immagini maestose del maestro della tensione e del “padre” del cinema western.
Per chi ha voglia di cult più particolari, non temete: in occasione dei suoi 70 anni, il Cinema Ritrovato porta in sala il Godzilla originale. Parlando di cinema orientale, di certo meriterà una visione anche Tokyo Drifter (1966), un’esplosione di violenza incredibilmente avanti coi tempi.
Sarebbero davvero troppi i film da citare in questa sezione, tantissimi super classici che i cinefili non vorranno perdersi in sala (Cantando sotto la pioggia, Il bandito della Casbah, I sette samurai, L’occhio che uccide, Mean Streets, La conversazione, Sugarland Express, Amadeus, Lo squalo…)
Per chiudere in bellezza, noi citeremo quello che, pare, fornirà l’immagine “simbolo” del Festival di quest’anno: il musical spezza cuore di Jacques Demy Gli ombrelli di Cherbourg.
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