La sesta giornata al Lido 

Vermiglio, di Maura Delpero (Venezia 81 – Concorso)

Il secondo film italiano in concorso è la nuova opera della regista altoatesina Maura Delpero, già vincitrice di numerosi premi con il suo ultimo lavoro Maternal del 2019.
Sul finire della Seconda Guerra Mondiale nello sperduto villaggio trentino di Vermiglio la vita della numerosissima famiglia Graziadei è sconvolta dall’arrivo di Pietro, disertore siciliano nascostosi sui monti.
È triste notare come questo tipo di impostazione drammatica, narrativa, recitativa e fotografica costituisca ancora il canone a cui tendere per i registi italiani con velleità autoriali (e l’anno scorso avevamo avuto un pessimo esempio con Lubo). Se ad un autore ottantenne come Amelio possiamo perdonare una certa staticità non siamo altrettanto clementi qui, anche se fortunatamente ci troviamo davanti ad un film che ogni tanto si ricorda di sciogliere la pesantezza con qualche piccola risata. Abbiamo bisogno di cose diverse, abbiamo bisogno di futuro e dinamismo.

Luna di Miele, di Zhanna Ozirna (Biennale College)

Film realizzato nell’ambito del concorso Biennale College 2023-24, girato in 10 mesi e con budget inferiore ai 250.000 euro, Luna di Miele è la storia di una coppia di artisti ucraini recentemente trasferitisi in un nuovo appartamento alla Vigilia dell’invasione russa. Li seguiamo in 5 giorni di vita barricati in casa, senza elettricità né acqua corrente, ignari di tutto ciò che accade e con l’unica possibilità di riscoprire le proprie intimità.
Incredibilmente dinamico per un film che vede per gran parte della durata due persone in un appartamento occupati solo dall’incertezza, estremamente sincero nel non mostrarsi né accondiscendente né pacifista ma incredibilmente mordace. La scelta di girare in Ucraina rende il film un vero e proprio baluardo di un’industria che non rinuncia ad esistere nemmeno davanti al dubbio che la propria stessa nazione possa smettere di esistere.

Maldoror, di Fabrice Du Welz (Venezia 81 – Fuori Concorso)

Thriller poliziesco ispirato al caso del Mostro di Marcinelle. Siamo negli anni ‘90 in Belgio, il totale caos nelle Forze dell’Ordine nazionali porta al mancato arresto dei responsabili di numerosi rapimenti di minori. Un giovane gendarme dal passato familiare controverso si butta a capofitto nel caso sacrificando tutto.
L’inettitudine sembra essere il tema centrale di questo film in cui nessuno sembra essere in grado di gestire la situazione, né poliziotti, né criminali, né persone vicine alle vittime.
Il nostro protagonista compie una discesa in un inferno personale che lo porta esattamente nel punto da cui voleva distanziarsi il più possibile, sia fisicamente che moralmente, facendo prevalere il suo senso di vendetta (senza rivalse) sulla giustizia.

Nicolò_cretaro
Nicolò Cretaro,
Redattore.