VITA E CARRIERA DI UNA DELLE “ULTIME STAR DEL GRANDE SCHERMO”

In occasione del 59esimo compleanno di Brad Pitt ripercorriamo le fasi salienti della sua carriera e alcune delle sue migliori performance. 

L’amore di Brad Pitt per il cinema nasce ai tempi del liceo e con il passare del tempo diventa sempre più forte. Dopo il liceo inizia a studiare giornalismo all’università del Missouri, un percorso che decide di abbandonare per inseguire il suo sogno di diventare attore. I primi anni sono particolarmente difficili, con i pochi soldi che riesce a racimolare facendo i lavori più disparati deve vivere e pagarsi le lezioni di recitazione. La sua carriera prende il via nel 1987, quando inizia a ottenere piccoli ruoli in vari film. Riesce a farsi notare solo nel 1991, quando interpreta J.D. in Thelma & Louise (Ridley Scott). Se inizialmente si fa notare soprattutto per la sua bellezza, negli anni interpreta ruoli molto diversi tra loro dando prova della sua versatilità. Da quel momento, la sua carriera è un susseguirsi di successi, prova ne sono gli innumerevoli premi vinti, tra cui ricordiamo: un Oscar, un Golden Globe, un Emmy, un BAFTA e quattro MTV Awards. Anche Quentin Tarantino non ha potuto fare a meno di notare la sua unicità e ha affermato: 

“He’s one of the last remaining big-screen movie stars. It’s just a different breed of man. And frankly, I don’t think you can describe exactly what that is because it’s like describing starshine.”

“È una delle ultime star del grande schermo rimaste. È una specie diversa di uomo. E francamente non credo che si possa descrivere esattamente cosa sia, perché sarebbe come descrivere la luce delle stelle”.

Nel corso degli anni il modo di fare cinema di Brad Pitt è cambiato. Se inizialmente era il perenne protagonista, oggi lavora maggiormente come produttore cinematografico. Di conseguenza, le sue apparizioni sullo schermo sono diventate molto più sporadiche. Nel 2001 l’attore ha persino fondato una casa di produzione con Jennifer Aniston e Brad Grey dal nome Plan B Entertainment. Quest’ultima ha realizzato diversi film di successo, tra cui il recentissimo Blonde (Andrew Dominik, 2022).

Anche il suo stile è cambiato molto. Sotto la guida dello stilista Haans Nicholas Mott, il suo abbigliamento è diventato molto più informale e colorato. Pensiamo a come si è presentato sul red carpet di Venezia per la presentazione di Blonde: un classico smoking nero con papillon reso casual dagli accessori, quali le Adidas Gazzelle nere e occhiali da sole. Ancora, al red carpet di Berlino per Bullet Train, indossava giacca e gonna in lino con degli anfibi.

Sebbene la sua vita sia stata costellata di successi, non sono comunque mancati i momenti difficili nella vita del celebre attore. In occasione della chiacchierata tra l’attore e Anthony Hopkins per il magazine Interview, Pitt ha raccontato di essersi rifugiato nell’alcol per scappare dai suoi errori nel passato. Dopo il divorzio con Angelina Jolie nel 2016, ha deciso di concentrarsi su se stesso e di prendersi cura della sua salute. Così, ha chiuso con il suo passato di dipendenze da alcol e sigarette. Dopodiché, si è dovuto prendere cura della sua salute mentale. In un’intervista a CG, l’attore ha anche raccontato di avere fatto i conti con la solitudine e con una leggera forma di depressione.

ALCUNE TRA LE MIGLIORI PERFORMANCE DI BRAD PITT

A pochi giorni dall’uscita di Babylon, film che vede Brad Pitt tra i protagonisti, ricordiamo le interpretazioni più iconiche dell’attore, aggiungendo qualche curiosità sulle sue performance nei panni di diversi personaggi.

SE7EN (David Fincher, 1995)

Thriller diretto da David Fincher, Se7en vede Brad Pitt nei panni del giovane detective Mills che, con il suo anziano collega Somerset (Morgan Freeman), è alla ricerca di un serial killer ossessionato dai sette peccati capitali. Oggi il film è elogiato come un cult che ha contribuito a rinnovare ed è diventato un punto di riferimento del genere thriller. Se l’interpretazione di Pitt è degna di nota nel film, lo è ancora di più se consideriamo che nella scena in cui il detective Mills insegue il ricercato sotto la pioggia, cade e si rompe il braccio. In realtà, Brad Pitt era caduto veramente durante le riprese rompendosi il braccio. Anche dopo l’operazione al braccio di Pitt, la produzione decise di non interrompere le riprese e di modificare la trama del film. Così, anche nel film, il detective Mills si sarebbe rotto il braccio e Pitt avrebbe continuato a recitare con il gesso. 

FIGHT CLUB (David Fincher, 1999)

Il film racconta la storia di un uomo di trent’anni (Edward Norton) che è insofferente e la notte non riesce più a dormire. L’unico modo in cui sembra trovare sollievo ai suoi problemi è frequentare i gruppi di incontro per malati gravi. Proprio qui conosce Marla Singer (Helena Bonham Carter), una ragazza che come lui finge di essere malata. E’ durante uno dei suoi viaggi di lavoro, invece, che conosce Tyler Durden (Brad Pitt). Tra il protagonista e Tyler si instaura un rapporto bizzarro, dal quale nasce il Fight Club.

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk del 1996, che è diventato un best seller mondiale dopo l’uscita del film. L’autore ha preso ispirazione da un’esperienza personale per scrivere il libro: in un campeggio era stato picchiato dai vicini di tenda per essersi lamentato di alcuni schiamazzi. Dopo l’aggressione, colpito dal fatto che nessuno gli chiedesse cosa fosse successo nonostante fosse ricoperto di lividi e ferite, realizza che nessuno è veramente disposto a impegnarsi con il prossimo a livello personale. Per calarsi perfettamente nella parte, Brad Pitt ed Edward Norton si sono dovuti sottoporre a una specifica preparazione. In particolare, i due hanno frequentato corsi di lotta libera e hanno imparato a fabbricare il sapone. Inoltre, Pitt si è fatto scheggiare un dente dal dentista per rendere il risultato del pugno da parte del narratore più credibile. Tra l’altro, all’inizio del film, quando il narratore da un pugno a Tyler, l’espressione di sorpresa di quest’ultimo è sincera: non era previsto infatti che Edward Norton lo colpisse realmente, si è trattato di un cambiamento fatto dal regista e non comunicato a Brad Pitt, così che la reazione dell’attore fosse spontanea. 

IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON (David Fincher, 2008)

Il film è un adattamento dell’omonimo racconto breve di F. Scott Fitzgerald, il quale si è a sua volta ispirato alla frase di Mark Twain: “La vita sarebbe infinitamente più felice se solo potessimo nascere a 80 anni e gradualmente raggiungere i 18”. Brad Pitt interpreta un uomo che invecchia al contrario: nasce anziano per poi diventare sempre più giovane con il passare degli anni. In questo caso, è stato fatto un enorme lavoro da parte dei truccatori per l’invecchiamento e il ringiovanimento dell’attore. È stato anche fondamentale il lavoro da parte delle tecniche digitali, quali la motion picture. 

BASTARDI SENZA GLORIA (Quentin Tarantino, 2009)

Ricordiamo, infine, il film di Tarantino con incassi più alti dai tempi di Pulp Fiction. Qui, Brad Pitt interpreta l’Ufficiale Aldo Raine, che riunisce un gruppo di soldati ebrei con lo scopo di punire i nazisti tramite una serie di atti violenti. Il film è un omaggio a Quel maledetto treno blindato (1978) di Enzo Castellari, il cui titolo inglese è Inglorious Bastards. Tarantino ne ha ripreso il titolo inserendo qualche errore grammaticale e facendolo diventare Inglourious Basterds. Cambiando così il titolo che inizialmente era stato pensato per il film: Once Upon a Time in Occupied France. Infatti, quando Aldo Raine finge di essere un attore italiano dal nome Enzo Gorlomi, la battuta vuole essere un chiaro riferimento a Enzo G. Castellari, il cui vero nome è Enzo Girolami. 

Per concludere, Brad Pitt è indubbiamente un professionista dalle rare e innate doti attoriali, di cui forse ne esiste uno su un milione. Ha dedicato tutta la sua vita al cinema vestendo i panni di personaggi iconici e collaborando con registi del calibro di Quentin Tarantino, David Fincher, Steven Soderbergh e Terrence Malick.

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Cristiana Agosta, Redattrice