PODCAST

Se in passato sembravano prestarsi ad una trasposizione cinematografica soprattutto i libri, ci si è resi conto di quanto i podcast rappresentino un importante campo di sperimentazione e di innovazione di linguaggi e contenuti. Inoltre,  i podcast sono generalmente pensati e strutturati a puntate, quindi hanno una struttura affine a quella delle serie tv. Per questi motivi sempre più spesso molti podcast vengono adattati a video

Certamente questa trasposizione comporta anche dei rischi. Basandosi unicamente sull’aspetto sonoro, il podcast invita lo spettatore ad immaginare. Il rischio è quello di non presentare un’immagine all’altezza delle aspettative o troppo diversa da come lo spettatore l’aveva pensata.

La serie tv Homecoming è tratta dall’omonimo podcast di Eli Horowitz e Micah Bloomberg (anche collaborati per la sceneggiatura della serie), prodotto da Gimlet Media e riconosciuto come una delle migliori realtà a livello mondiale in questo ambito. 

Il podcast racconta la storia di un assistente sociale, un veterano e una struttura sperimentale di riabilitazione attraverso 12 episodi carichi di mistero e suspense. Le puntate vengono portate avanti attraverso una serie di dialoghi, telefonate e conversazioni. Non c’è un narratore esterno ma non servono altre spiegazioni per restare coinvolti nella storia.

Il regista Sam Esmail non si è limitato ad adattare i contenuti del podcast in video, ma ha reinterpretato quanto raccontato nella serie audio, prendendo concetti e idee differenti sul personaggio di Heidi per fare qualcosa di nuovo. 

LA SERIE 

I fan del podcast non sono gli unici a essersi resi conto del potenziale della serie: Amazon Prime Video lo ha, infatti, trasformato in una serie tv, il cui debutto risale al novembre 2018. 

La serie ruota attorno a un mistero da scoprire. Heidi (Julia Roberts) è una consulente/ terapista che gestisce l’Homecoming Transitional Supporter Center, una struttura che nasce con l’obiettivo di accogliere i reduci di guerra, così da aiutarli a superare i traumi del passato e reinserirsi nella società. Nello specifico, Heidi si occupa di intrattenere colloqui giornalieri con i propri pazienti al fine di verificare come procede il loro percorso di reinserimento, sotto la supervisione di Colin Belfast (Bobby Cannavale), il suo capo. 

Tutte le scene ambientate all’interno della struttura sopracitata, altro non sono che un flashback, che si alterna con il presente (ambientato nel 2022) in cui vediamo Heidi lavorare come cameriera in un ristorante. Un agente del Dipartimento di Difesa, Thomas Carrasco, irrompe nella sua vita per indagare sul caso Homecoming.

La serie è stata spesso definita hitchcockiana, poiché la gestione dei tempi, delle inquadrature, dei ritmi e degli elementi della trama fanno pensare ai grandi classici cinematografici del thriller, in cui la tensione è palpabile grazie a quello che viene nascosto, non a quello che viene mostrato. In effetti, lo spettatore possiede quasi solo informazioni date ad Heidi ed è costretto a vivere con lei nell’incertezza costante e nel dubbio di quello che succederà dopo. 

Sam Esmail stesso ha dichiarato che, sentendo il podcast, ciò che lo ha colpito maggiormente è stata l’atmosfera oppressiva di paranoia che lo permeava e il fatto che si concentrasse più sui personaggi che sull’intreccio narrativo. Ha aggiunto anche di essersi ispirato ai thriller degli anni ’70 ed in particolare a registi come Brian De Palma e Alan J. Pakula. Da grande fan, dunque, Esmail ha cercato di realizzare Homecoming trasportando su schermo le stesse atmosfere angoscianti del podcast. 

TECNICISMI  

La serie è un ottimo lavoro non solo dal punto di vista narrativo, ma anche tecnico.

La regia alterna inquadrature orizzontali e verticali, scelta funzionale alla narrazione in quanto rappresenta l’alternanza tra passato e presente. Per fare un esempio: la prima sequenza si svolge nel 2018 ed è presentata in un normale formato widescreen; la seconda linea temporale, cioè il presente, usa il formato quadrato 1:1, dando così l’impressione di vedere scene registrate dal telefono di qualcuno. 

Di grande importanza risulta anche la scelta fatta per la durata: gli episodi durano 30 minuti ciascuno, sono secchi ed essenziali. Una scelta funzionale alla narrazione, in quanto permettono di mantenere alto il ritmo e la tensione. 

I colori sono molto cupi, al fine di far percepire allo spettatore un certo alone di mistero che permea l’intera serie. Anche per questo aspetto visivo gli showrunner si sono ispirati ai classici del genere degli anni ’70. Inoltre i colori risultano fondamentali anche per distinguere le due linee temporali: le sequenze nel 2018 sono più colorate, mentre quelle nel 2022 sono più piatte e spente, proprio per accrescere la sensazione che manchi qualcosa. 

Particolare anche la scelta di utilizzare lo split-screen, quindi di dividere lo schermo in due parti, durante le conversazioni telefoniche, dando così la sensazione di essere capitati su una intercettazione che non avremmo dovuto sentire. Il regista ha dichiarato che per girare quelle scene hanno fatto realmente delle telefonate: i due si trovavano in stanze diverse e a volte tramite dei monitor vedevano quello che succedeva nell’altra stanza, altre volte ne erano all’oscuro.  

La colonna sonora della serie è ripresa da alcuni famosi film come Vertigo, Tutti gli uomini del Presidente e Fuga da New York. La musica è qui un elemento fondamentale per creare un clima ansiogeno e paranoico. 

CONCLUSIONE

Il regista Sam Esmail, dopo Mr. Robot, ha creato uno dei prodotti seriali migliori degli ultimi anni, dal punto di vista sia narrativo che tecnico. Inoltre vanta anche un cast d’eccezione, con Julia Roberts come protagonista che fa così il suo esordio nel piccolo schermo passando per Bobby Cannavale e Stephan James.

La serie ha ricevuto tre nomination ai Golden Globe nel 2019: candidatura per migliore attore in una serie tv drammatica a Stephan James e per migliore attrice a Julia Roberts; ma candidatura come migliore serie tv drammatica. 

Il nostro consiglio, dunque, non può che essere quello di recuperare la serie, facilmente reperibile su Prime Video.

Questo articolo è stato scritto da:

Cristiana Agosta, Redattrice